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Palermo-Brescia a Maresca: troppe volte al centro di feroci polemiche

Venerdì 19 maggio alle ore 20.30 per l’ultima partita della stagione regolamentare dei rosa in serie B il designatore Tommaso Rocchi ha pensato bene di inviare allo stadio ”Barbera il fischietto campano, che verrà collaborato in campo dai collaboratori di linea Giallatini e Prete; quarto uomo Monaldi e al Var Ghersini (attualmente sospeso come arbitro centrale dopo le feroci polemiche laziali nella sconfitta con il Toro all’olimpico per 0-1 del 24 aprile u.s.) affiancato da Tolfo.

Nato a Napoli il 12 aprile 1981, Maresca ha arbitrato per la prima volta a 15 anni quando uno zio gli chiese di dirigere un’amichevole giovanile. L’esperienza fu talmente positiva che da quel momento è sbocciata una passione che non si è più spenta. Ha iniziato con gli Esordienti nel 1997, a 16 anni. E nel 2014, il 18 maggio, ha debuttato in A in Lazio-Bologna. il fischietto campano fa parte del corpo nazionale dei Vigili del Fuoco e per qualche tempo la sua professione lo ha portato a Mestre, ma ha preferito rimanere nella sua sezione di appartenenza.

Ha il cartellino facile, predilige una direzione di gara senza troppi fronzoli, ed è il fiore all’occhiello della sezione arbitrale partenopea, che con lui è tornata in Serie A dopo 50 anni d’assenza. Nel 2016 ha vinto il Premio Giorgio Bernardi quale miglior arbitro debuttante nella massima serie. Nella prima giornata del campionato 2017-18, invece, è entrato nella storia della serie A: è stato il primo arbitro ad assegnare un calcio di rigore attraverso l’utilizzo del VAR nella gara vinta 3-0 dalla Juventus in casa sul Cagliari, visionando alla tv e cambiando idea sul contatto Alex Sandro-Cop in area bianconera.

Dopo un avvio di carriera più che promettente, la parabola di Maresca ha avuto una frenata: pochi big match diretti, promozione a internazionale rinviata, a causa di giornate storte e di errori gravi in carriera, come la svista in Udinese-Genoa del settembre 2017, quando il VAR – ancora lui – gli fece notare un fallo killer di Bertolacci su Lasagna che non aveva neppure visto. Ha trasformato l’errore in un altro record: è stato il primo fischietto di serie A a decretare un’espulsione con l’aiuto della tecnologia.

Spesso al centro delle polemiche, il direttore di gara è stato l’arbitro protagonista della diatriba che ha comportato due giornate di stop ad Antonio Conte dopo Udinese-Inter e, ultimo in ordine cronologico in questa stagione, il controverso rosso rifilato a Ibra in Parma-Milan. Una scelta che ha portato Donnarumma ad esclamare: “Sempre i protagonisti dobbiamo fare, Maresca…”

Per quanto sopra questa designazione lascia parecchio perplesso chi scrive in quanto sarebbe stato preferibile che questa delicata partita per entrambe le squadre fosse diretta da un arbitro diciamo più “normale” magari molto esperto della serie B e non dal fischietto campano troppe volte al centro di feroci polemiche e spesso colpevolmente protagonista anche a sproposito. Le sue direzioni coi rosa raccontano di 2 sconfitte in serie A nelle stagioni 2014/15 e 2017/18 e una vittoria in questa stagione in casa con il Cagliari per 2-1. I lombardi invece in ben 7 incroci hanno vinto una sola volta pareggiato 2 e perse 4.
Non ci resta che sperare di trovarlo in una buona giornata altrimenti saranno dolori e allora…buon arbitraggio a tutti e arrivederci ai playoff (sic !)

Pino Abbate

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