Diamanti

Alessandro Diamanti, dopo l’addio al calcio annunciato la scorsa settimana, è intervenuto ai microfoni di Sky Sport per commentare e analizzare la propria scelta. In particolar modo, l’ex attaccante del Palermo ha parlato dei propri allenatori avuti durante l’intera carriera, spendendo delle parole in merito alla sua esperienza nel club rosanero. Di seguito le parole di Diamanti, riportate da TuttoMercatoWeb.

Le dichiarazioni di Diamanti

Diamanti ha iniziato l’intervista descrivendo le proprie emozioni in merito all’addio dato al calcio giocato: “Ho chiuso con molta felicità. Quattro o cinque anni fa ero preoccupato, il pensiero di finire mi preoccupava un po’ ma alla fine l’ho fatto come volevo e sono carichissimo per le nuove esperienze che arriveranno. Sono una persona felice“.

Adesso, per l’ex attaccante potrebbero arrivare nuove sfide come quella di allenare una squadra di calcio: “Mi piacerebbe, sì. Mi metterò a studiare“.

Riprendendo il discorso, Diamanti ha voluto dire quale allenatore gli ha lasciato di più durante la propria carriera…: “È difficile fare un nome, tutti avevano pregi e difetti. Ho avuto tantissimo tecnici, Bisoli per me è stato come un fratello maggiore, mi ha fatto capire la differenza tra essere un calciatore e essere una persona che tira calci a un pallone. Poi Pioli a Bologna mi ha formato per la Serie A e mi ha portato in Nazionale, poi dico Prandelli, proprio nell’Italia, che mi ha sempre trattato come un giocatore importante sia per il campo che per lo spogliatoio“.

…e quello con il quale avrebbe voluto lavorare: “Spalletti, non sta a me dire la sua bravura, ma alla fine non mi ha mai allenato. Ho avuto De Zerbi uno o due mesi a Palermo ed era intrigante, proponeva qualcosa di diverso, mi sarebbe piaciuto lavorarci di più ma in quei tempi lì a Palermo duravi poco, visto che al presidente piaceva cambiare“.

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1 commento

  1. era sicuramente intrigante e il gioco si vedeva…ma 9 su 9 perse l’avrebbe esonerato chiunque figuriamoci Zamparini

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