Palermo

Pigliacelli para tutto: «Palermo senza fine»  

Finora   ha giocato tutte   le partite di questa stagione. Ma è pronto ad essere decisivo nel finale che può valere la A.
«La forza di questa squadra è nel saper restare compatta anche nelle difficoltà. Così siamo rinati»
«Corini ha spinto molto sul concetto di collettivo. Ma ci sono tante qualità».
«Un torneo bello e combattuto. In corsa per i playoff senza mollare mai».

Questo il titolo del Corriere dello Sport, oggi in edicola.

L’articolo di Paolo Vannini

L’articolo del Corriere dello Sport scritto da Paolo Vaninni tratta delle dichiarazioni rilasciate da Mirko Pigliacelli, portiere del Palermo. L’estremo difensore rosanero ha analizzato la situazione in casa rosanero e ha raccontato la sua stagione.

Le dichiarazioni di Pigliacelli 

Sul gruppo
“Abbiamo un gruppo coeso. Per questo motivo abbiamo recuperato partite che abbiamo iniziato male come quella di Perugia o di Cittadella. Anche col Modena si è visto, quando la situazione si complica si deve essere uniti, noi lavoriamo tutti sodo per raggiungere i nostri obbiettivi. La nostra forza è quella di rimanere in partita sempre, abbiamo grande spirito mentale”
 Sui tifosi e su Massolo

“Dopo l’errore con il Sudtirol ho sentito l’affetto caloroso del pubblico. I tifosi sono fantastici, sia allo stadio che in città ci fanno sentire giocatori con la C maiuscola. Ho capito in questi mesi che Palermo non è assolutamente per tutti, specie per un portiere. Per il resto gli errori fanno parte del gioco, li ho visti anche in Champions League o ai Mondiali. Permettetemi di spendere due parole per Massolo, col quale ho un rapporto eccezionale e al quale faccio i miei complimenti, lavoriamo sempre benissimo assieme. Sono grato di non aver saltato nemmeno un minuto, cerco sempre di mettermi a disposizione della squadra e del mister”.

Sui rigori e sul modo di giocare dei portieri moderni

“Ho pensato a tirare dei rigori, in allenamento mi piace molto. In squadra però abbiamo ottimi tiratori. Non nego che se un giorno fossi chiamato in causa non mi tirerei indietro. Da quando ho iniziato a giocare, il calcio è totalmente cambiato. Un portiere ad esempio non deve solo parere, che è la cosa più importante, ma deve anche fare tutto il resto. Le nostre giocate sono studiate, in generale io la do quando vedo spazio libero”.

Sul suo passato

“La Roma Primavera del 2010/11 col senno di poi era una squadra fortissima. Purtroppo il calcio italiano è restio a mettere dentro i giovani. Al massimo ne si butta dentro uno o due e il resto li si manda all’estero per fare tanti soldi spendendoli anche. Ovviamente non sta a me cambiare questo trend, tocca ai dirigenti e alle istituzioni. Per esempio Verre potrebbe fare la differenza anche nella Roma”.

Sulla Serie B

“In B non esistono partite facili, chiaro che la classifica ci da stimoli in più. Chiunque giochi a Barbera affronterà noi e il nostro pubblico. Una grande squadra riesce ad eliminare i problemi che ha. Per quanto riguarda  il ritiro a Girona siamo felici di essere qui e di far parte della famiglia City Group che ci regala tante esperienze”.

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