Palermo

Il Palermo si prepara alla partita contro il Brescia, in programma il giorno di Santo Stefano alle ore 12:30, che chiuderà il girone di andata del campionato di Serie B. La squadra rosanero ha avuto un impatto difficile con la categoria e solo nelle ultime giornate ha raggiunto una certa continuità di risultati e di prestazioni che hanno portato ad una situazione di classifica serena. Appena un anno fa, il più ottimista dei tifosi difficilmente avrebbe creduto ad un Palermo a metà classifica in Serie B, proprietà della più grande holding sportiva al mondo.

L’esonero di Filippi e l’arrivo di Silvio Baldini

La storia del Palermo, infatti, è cambiata esattamente un anno fa. Erano le 16:20 del 24 dicembre 2021, quando sul sito ufficiale del club rosanero appariva il comunicato che annunciava Silvio Baldini come nuovo allenatore del Palermo. La squadra rosanero allenata da Giacomo Filippi aveva disputato il girone d’andata del campionato di Serie C con troppi alti e bassi, allontanandosi dalla testa della classifica in maniera definitiva.

In particolare erano stati i brutti risultati di dicembre a convincere la dirigenza del club rosa che fosse necessaria una scossa. Nelle ultime tre partite dell’anno erano infatti arrivate la brutta sconfitta di Catania, un pareggio casalingo a reti bianche contro il Bari che aveva giocato in 10 tutto il secondo tempo, e la sconfitta di Latina con la squadra rimasta in nove uomini. Il Bari capolista si era portato a undici punti di vantaggio e la promozione diretta era diventata chiaramente irraggiungibile. Nessuno pensava ai playoff.

Baldinilandia ed una cavalcata straordinaria

Il primo a dire chiaramente che i playoff si sarebbero potuti vincere fu Silvio Baldini, nella conferenza stampa di presentazione, il 27 dicembre. In quella ed in tante altre occasioni, il tecnico toscano affermò che non aveva importanza arrivare secondi o decimi. Era fondamentale arrivare ai playoff bene, sia fisicamente che di testa. All’inizio in pochissimi avevano preso sul serio quelle parole.

Poi, in poche settimane, il Palermo cambiò pelle. Da gennaio in poi, una media realizzativa di due gol a partita, due sole sconfitte, con giocatori trasformati ed un pubblico che restava scettico. Quella che era una squadra fragile, isterica e confusa diventò un’orchestra perfetta, che raggiunse il terzo posto finale per poi compiere un miracolo ai playoff, con sofferenza, grinta e carattere, e con una città tornata ad innamorarsi dei colori rosanero.

Ovviamente il City Football Group avrebbe acquistato il Palermo anche senza quella straordinaria cavalcata, ma uscire dall’inferno della Serie C sarebbe stato difficile anche per la dirigenza inglese. Esserci riusciti in soli due anni è un traguardo storico, che permetterà al club rosa di progettare un futuro radioso e ricco di successi.

A cura di Mario Ferrigno

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