Palermo sfortuna

Palermo – Luna di miele finita tra i tifosi e Corini: “Meglio sostituirlo”

Fine dell’idillio. Corini perde i tifosi: “Meglio sostituirlo”

I fischi di domenica  e l’hashtag “out” sui social: “Sì, è colpa sua”.

Questo il titolo di  Repubblica, oggi in edicola.

L’articolo di Tullio Filippone sottolinea il malumore del tifoso palermitano che opera una netta separazione fra il Corini giocatore  che entra in curva nord per festeggiare la promozione in A e l’allenatore che invece è uscito fra i fischi dopo la gara con il Cittadella.

Evidentemente il pubblico del Barbera non capisce niente

Il tecnico è il bersaglio del popolo rosanero ma per il City-Group non c’è un problema allenatore. Eppure allo stadio, sui social o in città non si parla d’altro e cioè tutti sottolineano il massimo rispetto nei confronti del giocatore ma traspare evidente la perplessità su Corini come allenatore. E c’è chi parla anche di squadra costruita in fretta e che dunque manca di amalgama. E ancora chi sottolinea come il tecnico ha fatto bene a Brescia o con il Chievo ma per il bene della squadra in questo momento sarebbe opportuno sostituirlo.

Palermo, pareggio scialbo ed i tifosi esplodono sul web: nasce hashtag virale

Palermo e Corini – Insomma sono pochi i tifosi che difendono l’allenatore e che sottolineano come bisogna insistere e dargli più tempo. Ma intanto sui social spopola l’hashtag #CoriniOut rimproverando il tecnico che la squadra non ha gioco e messa male in campo e che sembra che non ci sia feeling fra giocatori e allenatore. E in molti sottolineano di non aver gradito le dichiarazioni di fine gara quando il tecnico è apparso soddisfatto della prestazione.

Italia ripescata ai Mondiali? C’è già il girone

Il Palermo, ritiene la gente, ha giocatori di categoria ma se manca il gioco e non ci sono miglioramenti è un problema dell’allenatore. E si fa il paragone con il Sudtirol che dopo aver cambiato guida tecnica non ha più perso una partita. Se vuole il bene del Palermo dovrebbe dimettersi dicono i tifosi perché non si può rischiare una serie B conquistata dopo una cavalcata miracolosa.

 

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