Palermo

Palermo – Mentalmente la gara con l’Andria è più complicata che con l’Avellino

Qualcuno penserà che siamo stati presi da pensieri insoliti, bizzarri e quasi schizofrenici. Ma la nostra affermazione contenuta nel titolo è a ragion veduta. La gara con la penultima della classe è una trappola; una di quelle partite dove hai tutto da perdere. Perché se vinci hai solo fatto il tuo dovere e non passi alla storia. Ma se non vinci la partita sarà ricordata come un enorme passo falso. Ma è soprattutto una trappola mentale perché bisogna essere bravi a dimenticare subito l’impresa di Avellino e prepararsi alla sfida con i pugliesi come se fossero una big del campionato. È lì che viene il difficile, perché dopo aver battuto la squadra di Gautieri sul suo inviolato terreno da ben 455 giorni, è normale che subentri un inconsapevole senso di superiorità che ti porta a sottovalutare un avversario decisamente inferiore rispetto ai lupi irpini.

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Preparare psicologicamente partite come quelle del Partenio è più semplice: come dicono gli allenatori, sono partite che si preparano da sole: Quella con la modesta Fidelis Andria invece ha bisogno di tutto il lavoro psicologico di Baldini e del suo mental coach che questa settimana dovrà compiere gli straordinari e far assimilare ai  giocatori il concetto che una grande squadra non ha cali di concentrazione e che il coronamento di certe ambizioni non conosce avversari: si va in campo con la stessa grinta e determinazione. Anche perché i punti in palio sono sempre gli stessi…

 

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