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Luca Moro: i retroscena della trattativa e cosa perderà il Catania

Inaspettata e quasi incredibile l’ascesa di Luca Moro. Se qualcuno gli avesse mostrato, alla prima giornata di questa stagione le sue statistiche fin qui, probabilmente si sarebbe fatto delle grosse risate. L’attaccante è arrivato al Catania nell’ultimo giorno di mercato dal Padova. Fino a quel giorno era considerato un ragazzo da far crescere altrove, che aveva collezionato solo quattro minuti nella prima giornata contro il Renate. Da qui arriva l’intuizione di Pellegrino, direttore sportivo degli etnei, che chiama in extremis Fabio Gatti, collaboratore di mercato dei veneti e intavola la trattativa. Prestito secco e via per la Sicilia, ma col senno di poi la scelta di non inserire un riscatto si sta rivelando un’occasione persa per i rossazzurri. A suon di gol l’attaccante ha conquistato i tifosi e non solo. Insieme alle ottime prestazioni è arrivata anche la chiamata in nazionale U20.

Se da una parte si gioisce per il presente, l’altra faccia della medaglia non è così felice. Il Catania sa che alla fine della stagione dovrà lasciare andare il giocatore senza percepire alcun compenso. Oltre alla mancanza di un diritto di riscatto, Pellegrino non ha fatto inserire alcun bonus crescita o minutaggio. Questo significa zero incassi. Soldi che col senno di poi sarebbero stati una manna dal cielo per le casse ormai vuote dei siciliani. Un errore grossolano per una società dal grande blasone, che ha valorizzato un giocatore di un’altra squadra senza preoccuparsi di puntare ad un guadagno. L’unica consolazione sono quei quattro minuti giocati dal giocatore alla prima con la maglia del Padova, che permettono ai rossazzuri di non perderlo già a gennaio in virtù dei regolamenti in vigore. Luca Moro ha dimostrato di avere le possibilità e le capacità di poter giocare ad alti livelli e di questo sarà sempre grato al Catania, a cui non resta che un rimorso.

Articolo a cura di Dario Correnti

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