L’Italia si tingerà di bianco dal 21 giugno salvo, ovviamente, clamorosi ribaltoni in negativo dei dati ottimi delle ultime settimane. Restando così le cose, tuttavia, non c’è dubbio che anche il terzo monitoraggio dia esito positivo. Servono infatti tre settimane consecutive con un’incidenza che non superi la soglia dei 50 contagi ogni 100.000 abitanti. Un requisito che anche oggi, riunitasi la cabina di regia, tutte le regioni d’Italia hanno rispettato ad eccezione della Valle d’Aosta.

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Hanno già superato il terzo controllo (per la terza settinana consecutiva) la Sardegna, il Friuli Venezia Giulia e il Molise. Si apprestano a diventare bianche (da lunedì) anche Lazio, Lombardia, Piemonte, Puglia, Emilia Romagna e provincia di Trento, dopo ulteriore consultazione della cabina di regia che si riunirà il 4 giugno. Dal monitoraggio di domani, intanto, altre sette regioni potranno cominciare il loro personale conto alla rovescia verso la zona bianca.

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Per queste, comincerà cioè il primo giorno di incidenza inferiore (o pari) ai 50 contagiati ogni 100.000 abitanti (necessario per l’eliminazione di alcune restrizioni). Servono, però, 3 settimane come detto. In questa speciale lista ci sono: Sicilia (incidenza settimanale odierna di 50 casi per centomila), Marche (42), Toscana (42), Provincia di Bolzano (49), Calabria (48), Basilicata (44) e Campania (49).

Superate a “pieni voti” queste 3 settimane, proprio il 21 giugno potrebbe essere il giorno del cambio colore. Per disposizione del governo, nello stesso giorno verrà comunque eliminato il coprifuoco. Perchè non c’è la Valle D’Aosta tra le pretendenti al bianco? L’incidenza di 61 contagiati su 100.000 abitanti non permette al momento l’attuazione del provvedimento. Il monitoraggio dell’11 giugno potrebbe constatare tuttavia il dato richiesto (50 contagiati su 100.000) e gli altri due report successivi potrebbero consacrare la zona bianca per il 28 giugno (passate cioè le tre settimane di controllo).

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