Ghirelli

Serie C – Tre ipotesi allo studio per il prossimo campionato. E qualche azzardo…

Lega Pro al lavoro, tra presente e futuro. Un presente fatto dall’essere vigili su questi play off e su come portarli a termine, in un periodo in cui il covid ha fatto la sua ricomparsa fra le società impegnate negli spareggi. Al vaglio diverse ipotesi. Un occhio vigile al presente ma anche uno sguardo al futuro, con la Lega Pro che si proietta sul nuovo campionato, ragionando su come comporre i gironi, visto che la tanto auspicata riforma non sarà attiva dalla nuova stagione. Le parole del presidente Ghirelli, inducono qualche riflessione:

“Abbiamo terminato il lavoro di predisporre la commissione per la composizione dei gironi. Nei prossimi giorni consegneremo i dati e presenteremo tutte le ipotesi: da quella attuale a quella che prevede un girone nord e poi le due direttrici adriatica/tirrenica, infine quella nazionale col sorteggio. Decideranno in maniera democratica attraverso la riunione del direttivo ed eventualmente con la scelta dei presidenti”.

Dunque tre ipotesi:

  1. I gironi come sono adesso
  2. un girone solo del nord e altri due però organizzati seguendo la direttrice adriatica e quella tirrenica
  3. tre gironi misti, nazionali, da stabilire mediante sorteggio secco.

Rispetto all’ipotesi 2, si ipotizza un girone con squadre pugliesi, abruzzesi, delle Marche, toscane, etc. E l’altro con squadre siciliane, calabresi, campane, del Lazio, etc… L’ipotesi tre sarebbe tutta da determinare attraverso sorteggio integrale.

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Posto che l’idea di un girone con squadre miste, del nord o del centro Italia potrebbe essere affascinate ed intrigante, vale la pena riflettere e ipotizzare più di una perplessità che sarà sicuramente evidenziato dai presidenti dei club. In un periodo di enormi difficoltà generate dalla pandemia che ha svuotato le casse delle società e delle aziende che le sostengono, ipotizzare dei gironi a carattere nazionale diventa di complessa fattibilità.

E questo non tanto per il Palermo che comunque deve sempre sottoporsi a trasferte fuori regione, quanto per le squadre del “continente” decisamente agevolate dalla quasi regionalità dei gironi che gli consente trasferte limitate e facili da organizzare ed affrontare.  Pensare che i club del nord siano disposti a spostamenti in Calabria, in Sicilia o in Puglia appare di difficile realizzazione: la serie C deve già fare i conti con spese importanti e con parametri pesanti da rispettare in quanto campionato professionistico. Una scelta del genere graverebbe sulle casse delle società che in questo momento hanno forse bisogno di provvedimenti opposti: risparmiare il più possibile. Ecco perché le ipotesi due e tre sembrano un azzardo.

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