Stavolta Fausto Gresini non ce l’ha fatta. L’ex pilota è morto all’Ospedale Maggiore di Bologna per le complicazioni legate all’infezione da Covid-19.

La conferma è arrivata dallo stesso team Gresini Racing con un comunicato poco fa, concluso con un messaggio di cordoglio alla famiglia: “Tutta la Gresini Racing si stringe intorno alla famiglia, la moglie Nadia e i figli Lorenzo, Luca, Alice e Agnese… e alle innumerevoli persone che hanno avuto l’occasione di conoscerlo e apprezzarlo” .

Fausto Gresini aveva contratto il virus poco prima di Natale, e aveva trascorso un periodo di isolamento nella sua abitazione. Il ricovero è poi avvenuto il 27 Dicembre ad Imola, ma poi prontamente spostato a Bologna dopo un peggioramento delle condizioni circa tre giorni dopo il ricovero.

Da lì un lungo calvario fatto di speranze di guarigione ma anche di tante ricadute, fino alla tragica giornata di oggi. Da ultimo comunicato dell’ospedale, l’infezione ai polmoni sembra abbia preso il sopravvento.

LA CARRIERA

Nativo di Imola, Gresini è stato dei più importanti talenti motociclistici italiani, avendo vinto per due volte il titolo mondiale nella 125 (nel 1985 e nel 1987). Il ritiro avvenne nel ’94, ma Gresini non ha mollato decidendo di fondare una squadra, della quale ricopre il ruolo di team manager: la Gresini Racing.

Grazie alle grandi capacità imprenditoriali del suo fondatore, il team ha recitato un ruolo importante a livello internazionale. Gresini ha anche messo in squadra Loris Capirossi, del quale aveva intravisto e poi valorizzato le sue qualità.

La sua squadra ha quindi raggiunto alcuni successi e ne ha sfiorati di importantissimi: ricordiamo il titolo 250 vinto dal giapponese Daijiro Kato nel 2001. Poi ancora sono indimenticabili le sfide tra Sete Gibernau della Gresini contro il grande Valentino Rossi negli anni 2003 e 2004. Il team ha inoltre portato Melandri al secondo posto del moto-mondiale e fatto esordire in pista Marco Simoncelli.

 

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