Boscaglia Palermo

Vogliamo suscitare un dilemma il giorno di Capodanno, una domanda che non troverà risposta neanche quando il 2021 comincerà, con i suoi buoni propositi. E questo perché siamo convinti, che nulla cambierà nella testa dell’allenatore del Palermo, e non solo nella sua. Vogliamo chiedervi: Boscaglia cambierà mai il suo modulo?

Boscaglia, non sei l’unico

Ma oggi non siamo qui per giudicare se questo sia giusto o sbagliato. Se il Palermo è al 10° posto è perché una serie di fattori hanno sicuramente contribuito, si sono mescolati, e hanno generato la mediocrità. Niente di tutto questo sarà comunque oggetto della nostra analisi di riflessione, quanto piuttosto capire perché un allenatore possa essere così tanto legato al suo modulo, tanto da sembrare monolitico. E Boscaglia non è l’unico di questa categoria di tecnici così tanto legati alle loro idee, da non cambiarle mai al mondo.

Anche Conte…

Il primo allenatore che mi viene in mente, è Antonio Conte. Anche lui, come il nostro buon Boscaglia, è ferreo con il suo modulo e il suo calcio: il 3-5-2 che nessuno può togliergli dalla mente. Così come il suo stile di gioco, anche questo di matrice “Boscagliana” per certi aspetti. Tanto gioco sulle fasce anche per l’ex Juventus, molto calcio in orizzontale, ma a volte anche in verticale visto che due punte come Lautaro e Lukaku glielo consentono.

Il genio Max

Anche Massimiliano Allegri inizialmente: l’ex calciatore del Cagliari e allenatore della Juventus (con cui ha vinto tutto tranne che la Champions) adottava il classico 4-3-3, prima di cambiare pelle con il 4-2-3-1 con il quale si arrivò ad una svolta positiva non indifferente. Lui cambiò mantello. Altri, come Conte e Boscaglia non ci riescono.

Perché uno schema per sempre?

E così, spesso è il punto di vista del tifoso a giocare uno spazio importante. Il fan accanito, che vuole sempre aria di cambiamento quando le cose vanno male (e anche quando vanno bene a volte) non accetta infatti che si giochi sempre allo stesso modo. Ma perché certi allenatori utilizzano per tutta la loro carriera certi schemi di gioco? E qui forse bisognerebbe entrare nella testa di chi lavora. Chi ha ottenuto sempre dei buoni risultati nella propria vita lavorativa, si chiede perché mai si debba cambiare da un momento all’altro la mentalità. Della serie “Squadra che vince non si cambia”; beh nel caso del Palermo sarebbe più “modulo che vince non si cambia” visto che gli interpreti Boscaglia li cambia ogni settimana e per di più…non si vince proprio sempre.

Come dargli torto?

Ma il gelese è comunque uno di quelli che, come Antonio Conte del resto, ha sempre tratto benefici dalla sua filosofia. Lo dimostrano le due promozioni consecutive con il Trapani dalla D alla B e l’ottimo campionato condotto a Chiavari in Serie B un anno fa. Nel caso dell’ex calciatore della Juventus e attuale coach dell’Inter, i risultati parlano da soli: 3 campionati di fila alla Juventus e tante coppe nazionali in bacheca, una Premier League vinta con il Chelsea e tante altre soddisfazioni.

Quando le cose vanno male

Accade, invece, che quando le cose vanno male si cerca di cambiare ma si ha paura di farlo, talvolta. E’ il caso di Sarri, altro che nella sua mente ha il 4-3-3 al posto di un cervello (si scherza chiaramente), che l’anno scorso non ha mai provato a cambiare qualcosa nonostante le mille difficoltà vissute in stagione, soprattutto nelle coppe europee e nazionali (solo il 9° scudetto di fila diede sapore diverso ad una campionato terrificante). E per Boscaglia le cose come vanno?

Bosca, cambierai mai?

Nella via di mezzo, proprio come la classifica dei rosanero: a metà, troppo in “alto” per cambiare e trasformare il modulo, forse, nonostante i tentativi nitidi di farlo ad inizio stagione (più per emergenza che altro) e nelle ultime due gare di campionato (aria di cambiamento?). Ancora una situazione in divenire quella rosanero, e quindi sanabile, per stravolgere idee e tattiche. In ogni caso, da Conte a Boscaglia, fino a Sarri, esistono questi allenatori “testardi” che moriranno con le proprie idee, nel bene o nel male. L’unica domanda da porsi, malata per certi versi, è: Boscaglia cambierà definitivamente il suo modulo?

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