Serie C, il presidente non è contento dell’avvio di stagione.
«Se perdi quattro partite su dodici, vuol dire che qualcosa non è andata come doveva».
C’è pure l’effetto Covid. «Stagione senza logica, stiamo affrontando una tempesta. A gennaio non butteremo soldi».

Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola.

La stagione del Palermo ancora non riesce a svoltare. L’incubo delle prime giornate appartiene ormai al passato, ma gli uomini di Boscaglia sono ormai da un paio di settimane all’interno di una vera e propria porta girevole, ai margini della zona play-off. Un giorno sono dentro, un altro sono fuori.
Inizia così l’articolo di Benedetto Giardina che sottolinea come gli alti e bassi che caratterizzano le ultime uscite della squadra non lasciano contento il presidente Mirri:
Non sono contento, ma credo non lo sia nessuno dei nostri giocatori, così come non lo sono Boscaglia, Sagramola e Castagnini. Sono stati commessi degli errori… dagli errori, però, si impara. Siamo una società giovane e sarebbe presuntuoso dire che errori non se ne commettono, poi non c’è dubbio che tutto sia migliorabile e che si debba imparare da quegli errori… Se abbiamo un minimo di amor proprio, non possiamo non riconoscere che si può far meglio. Siamo stati costruiti per realizzare un progetto vincente, so bene che quando si vince vincono tutti e quando si perde è colpa del presidente, ci ho messo la faccia dopo la sconfitta mortificante di Bisceglie e da lì i giocatori si sono assunti ulteriormente le loro responsabilità. Credo però che oggi stiano dimostrando di essere un gruppo unito, di persone perbene e appassionate, che stanno rendendo orgogliosi i tifosi… Stiamo affrontando una tempesta con dignità, rispettando gli impegni, perché abbiamo mantenuto quell’investimento pari alla differenza tra costi e ricavi di 6 milioni di euro… Se ci sarà bisogno di intervenire, lo stabilirà chi ha queste competenze. Né io, né Di Piazza, abbiamo voglia di buttare soldi. Li vogliamo destinare per quello che è necessario alla squadra. Se sarà necessario migliorarla, si farà, ma non è detto che spendendo si ottengano risultati migliori“.

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