E’ considerato il golden boy dei rosanero. Ha lasciato il Torino per scendere in Sicilia.
Lucca: “Con la dirigenza granata non sono mai stato in grande sintonia. Punto a essere protagonista qui”.
“Mi piace fare i gol con colpi difficili al volo, penso di essere, con le debite proporzioni, simile a Dzeko. Alla mia età non bisogna porsi dei limiti”

L’attaccante Lorenzo Lucca del Palermo, il prossimo 10 settembre compirà 20 anni

Questo il titolo del Corriere dello Sport, oggi in edicola.

Papà Federico non ha dubbi: «Le spiego mio figlio in tre frasi: sa quello che vuole, ha un grande carattere frutto di una gioventù calcistica molto travagliata e poi è generoso e determinato».
Inizia così l’articolo di Salvatore Geraci che intervista l’attaccante rosanero Lucca:
“Paura (per il leggero infortunio in ritiro) è un parolone, quella l’ho avvertita per il Covid e per Martinelli che spero di potere riabbracciare al più presto… il Toro aveva idee diverse dalle mie, non siamo mai stati in sintonia. Ho chiesto personalmente di andare in prestito a Vicenza e Brescia visto che la maglia granata la indossavo sempre meno; a Torino ormai non ci stavo con la testa e neppure fisicamente e ho deciso che era il momento di lasciare …mi sento un ragazzo normalissimo che prova a giocare per una maglia storica. In futuro, vorrei fare grandi cose: nel CBS ero il piccolo Ibra, nelle giovanili del Toro sulla strada di Toni, a Brescia come Caracciolo. Con le debite proporzioni penso di essere più vicino a Dzeko. ..La prima notte il mio procuratore (Imborgia, palermitano) mi disse: «Adesso penserai: “Ma dove sono finito? Tra due settimane invece ti accorgerai che Palermo è una città bella e affascinante e piangerai quando andrai via». E’ vero, ho pianto e l’ho pregato di fare il possibile per ritornare…

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