Il caso di una donna che si è infettata in aereo ha messo in discussione la sicurezza del mezzo di trasporto, anche se le probabilità sono basse.
Questo un articolo pubblicato sulla rivista Emerging Infectious Diseases.

Per quanto un recente studio abbia stabilito che le probabilità di infettarsi in aereo siano bassissime, è proprio quel che potrebbe essere accaduto alla donna sudcoreana, evacuata da Milano Malpensa, nonostante siano state osservate rigide procedure di controllo.
Il fatto, risalente al 30 marzo, è stato oggetto di studio da parte degli esperti del Soonchunhyang University College of Medicine di Seoul.
Il fatto: la donna sudcoreana era fra i 299 passeggeri che sono stati evacuati da Milano Malpensa, ed è probabile che è stata contagiata dal coronavirus durante il viaggio in aereo.

L’ipotesi è suffragata dal fatto che la donna, nelle tre settimane prima della partenza, aveva vissuto da sola in casa, e non si era spostata sui mezzi pubblici per arrivare in aeroporto.
Sull’aereo i 299 passeggeri indossavano mascherine filtranti e hanno rispettato il distanziamento di 2 metri durante l’imbarco.
Da qui la tesi che la donna sia stata contagiata nel bagno in quanto avrebbe indossato sempre la mascherina, tranne che durante i pasti e quando si è recata nella toilette.

Recenti studi hanno dimostrato che la percentuale di contagio su un aereo è molto bassa, stimata su 1 caso su 4300 passeggeri, ma l’unica ipotesi rispetto al contagio della donna sudcoreana è che ciò sia avvenuto nel bagno durante il volo: infatti la donna aveva utilizzato il bagno dopo che un altro passeggero (anche lui positivo ma asintomatico) aveva usato i servizi igienici.

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