Da anni si discute sul possibile collegamento tra la Sicilia e il resto della nazione che gioverebbe milioni di trasporti e renderebbe più semplice lo spostamento dall’isola. Però è anche noto come la zona interessata sia fortemente sismica a causa delle faglie, e che le correnti marine dello Stretto siano molto forti per non creare danni alla possibile struttura.

Le ultime idee, secondo le indiscrezioni, riguarderebbero un ponte sottomarino che sia ecosostenibile, leggero e che tuteli l’ambiente; si tratta di un vero e proprio tunnel posto sotto il mare per sostituire l’antica idea di “ponte”.

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A tale argomento, diverse fonti parlamentari rendono noto che ci siano forti dubbi per la fattibilità di quest’opera ingegneristica.

A quanto pare l’idea è stata avanzata dal premier Conte che sostiene che sia un’opera fattibile dal punto di vista ingegneristico ma è necessario risolvere il problema delle faglie che rendono instabile tale progetto. Il viceministro delle infrastrutture e dei trasporti Giancarlo Cancelleri, circa due settimane fa dichiarava di avere il progetto quasi pronto e che lo avrebbe successivamente consegnato al premier Conte.

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Le scuole di pensiero sono molteplici: il presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri Armando Zambrano sostiene sia un’opera “molto complessa”; Ercole Incalza (ex dirigente del Mit) invece dichiara: “Il progetto c’è e può partire entro sei mesi”.

Continua quindi, il dibattito di una grande opera ingegneristica che al giorno d’oggi possiede diverse lacune e pericolosità ma che potrebbe rendere Sicilia e Calabria la piattaforma logistica europea del Mediterraneo.

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