Chi ha seguito in questi giorni i prodi consiglieri comunali e le loro avventure per arrivare all’approvazione della convenzione, utile per permettere al Palermo di giocare al Renzo Barbera, ha ben chiaro quello che è accaduto.

I colori rosanero sono ignobilmente finiti in mezzo ad una misera battaglia prima di tutto politica che ha certamente un pregio, ci ha permesso di conoscere quanto accade normalmente in consiglio comunale e di conseguenza di farci, tutti un’idea ben precisa.
Questo vuol dire che se i palermitani non avranno memoria corta per tantissimi si tratterà dell’ultima esperienza sugli scranni di palazzo delle aquile.

Concessione “Renzo Barbera”, incontro a Villa Niscemi tra il sindaco e Mirri

Fatta questa premessa è palese che questa convenzione, di base, è assolutamente sfavorevole alla società rosanero. Tra canone rimasto invariato, obblighi vari, e pubblicità esterna rimossa dalla convenzione, per Mirri e Di Piazza, e meno male che l’ex vicepresidente subito dopo la conclusione della seduta in un post si era detto felice, salvo rimuoverlo dopo la valanga di critiche ricevute, è tutto tranne che pro Palermo.
Senza essere dei geni della finanza ci siamo subito accorti, lo ripetiamo di base, che al Palermo Football Club gestire il Renzo Barbera costerà molto di più di quanto costava a Maurizio Zamparini in serie A, con un bilancio una ventina di volte superiore a quello dell’attuale società, e con la possibilità di generare ulteriori introiti dalla pubblicità esterna allo stadio.

Le ambizioni non devono cambiare

Perché abbiamo detto e ripetuto “di base”. Perché i 341.000 euro potranno diventare una cifra inferiore sottraendogli, al massimo, 113.000 euro per attività sociali da svolgere a beneficio della città, una cifra da definire per l’emergenza covid anche se questa, speriamo, inciderà solo per il pregresso e forse da un aiuto che potrebbe arrivare dalla Regione Sicilia.
Mirri e Di Piazza però non possono fare diversamente e quindi accetteranno per amore del Palermo e di Palermo (come i consiglieri comunali del resto, no?) di giocare al Barbera. Non ci resta che augurare e che auguraci di tornare presto, prestissimo in quelle categorie che permetterebbero alla concessione di incidere sempre meno sul bilancio.

Orlando: “Il Palermo giocherà nel suo Barbera. Ora Mirri costruisca una rosa all’altezza”

Certo poi c’è chi facendo una semplice divisione ha sottolineato, per denigrare la società volendone ribadire l’assoluta inconsistenza economica, ovviamente, che 28.000 euro al mese non sono chissà quale cifra, tanto i soldi mica li escono i “nemici ra cuntintizza”…

P.S. I complimenti reciproci tra i consiglieri comunali dopo l’approvazione del testo sono stati davvero la ciliegina sulla torta…

1 commento

  1. Quando mirri e company hanno vinto il bando (creato ad hoc dal suo amico di merende orlando) sapevano benissimo quanto costava il canone del Barbera perciò erano ben consci delle spese d’effettuare.
    Come dice un vecchio proverbio ” HAI VOLUTO LA BICILETTA?,ORA PEDALA!”.

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