Alcune date forse hanno meno rilevanza di altre. Eppure il 23 Luglio di un anno fa il tifoso palermitano ha preso consapevolezza che qualcosa stava cambiando in un modo o in un altro: c’era il pessimista che pensava che il Palermo sarebbe finito nelle mani sbagliate, e chi invece era quasi felice perché almeno era certo che il peggio lo aveva già vissuto in questi ultimi anni.

In mezzo a queste categorie c’era anche chi sperava ancora affermando: “e se invece non fosse andata così? “.

Il 23 Luglio il Collegio di Garanzia del Coni respingeva l’ultimo ricorso del Palermo, con cui la società rosanero o le sue macerie, chiedevano la riforma o l’annullamento della delibera con cui il 12 luglio sempre dello stesso anno il consiglio federale della Figc aveva sancito l’esclusione del club rosanero dal campionato cadetto. . Si profilava quindi la serie D, un bando aperto dal sindaco che assegnasse il titolo sportivo, un nuovo presidente, una nuova squadra, una nuova passione da riaccendere.

Ancora oggi alcuni tifosi si chiedono, forse per curiosità…  e se non fosse andata così? Se i Tuttolomondo l’avessero fatta franca… se il Collegio di Garanzia avesse accettato anche solo un ricorso, se avessimo avuto la possibilità di giocare i play-off… il Palermo avrebbe avuto un futuro roseo? Una società sana e solida?

Con i se e con i ma, non si costruisce nulla alla base, forse tutti i tifosi avrebbero sognato, come è nell’indole di chiunque ama la propria squadra del cuore. Come ha fatto il tifoso palermitano fino a quel Palermo-Cittadella.

Oggi Palermo-Cittadella. Nel frattempo si galleggia tra la A e la C

Eppure, nonostante la sofferenza enorme di ritornare a giocare in campi dilettantistici, il legarsi nuovamente a fatica a nuovi “idoli” e nuove identità, forse è stato più semplice chiudere un capitolo e affidarsi a nuovi protagonisti della storia rosa-nero.

E’ stato come fare un salto nel vuoto, ma dopo un anno si può dire che la fiducia è stata ripagata. Ora i dubbi sono tanti, il tifoso palermitano, lo conosciamo, è impaziente di natura.

L’impazienza è dettata dall’amore, dalla sofferenza, dalla paura. Meglio il conoscere un male, che il non sapere. Forse è questo che spaventa i tifosi ora, volendo esagerare e facendo un salto all’indietro.

Un anno fa tutte le magagne erano nascoste volontariamente però. Adesso i casi contingenti portano a lavorare in silenzio per ottenere i migliori risultati possibili.

Proprio un anno fa arrivavano anche le sei proposte, tra cui quella di Hera Hora. L’iscrizione in serie D costò un milione di euro, adesso a tenere sotto scacco la società è la questione stadio.

Entro fine luglio va presentata la documentazione per l’iscrizione in C. E serve indicare lo stadio...

Il tifoso palermitano è scettico, vede e crede solo quando osserva i risultati, ma non smette mai di amare la squadra. Per quanto sia difficile, non sarebbe ora dopo tutte le sofferenze, di avere un po’ più di fiducia?

 

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