Quando la città si annuvola e le previsioni danno maltempo, diverse sono le zone che rendono la viabilità impossibile; molteplici infatti, i punti critici da cui è bene tenersi alla larga: i sottopassi, via Imera, la zona Partanna-Mondello, Foro Italico, via Messina Marina e Via Ugo La Malfa.
Nei sottopassi si provvederà, come ha preannunciato in conferenza stampa il sindaco Orlando, ad installare i cosiddetti “early warning“, questi attraverso dei sensori permetteranno l’accensione di semafori non appena l’acqua supererà il livello di guardia. In questo modo si attenuerebbero diversi pericoli che puntualmente mettono in ginocchio una città.

La zona di via Messina Marine è un’altra porzione “rossa” che da sempre, non appena la pioggia intensifica, da vita a dei fiumi a causa di avvallamenti naturali che creano delle conche e per le fognature che non reggono il carico.
Anche nei pressi del Foro Italico le strade sono facilmente allagabili, motivi legati al collettore sud non completato e ad un sistema fognario non adeguato.

Grazie all’ingegnere Mereu, si è fatta chiarezza su alcuni punti critici della città: la fontana di piazza Garraffaello si trova sotto il livello della strada, così come le scale della Vucciria che salgono verso via Roma. “Piazza Sant’Onofrio, continua l’ingegnere, era il vecchio alveo del fiume Papireto e, così come piazza Fonderia, è sotto rispetto al livello della strada. Via Roma e via Maqueda sono state sopraelevate per essere realizzate e creano una barriera all’acqua“.
Inoltre, Via Porta di Castro era l’alveo del Kemonia ed è anche questa una zona depressa divenendo così un canale nelle giornate piovose. Allo stesso modo la via vicina la facoltà di giurisprudenza si allaga in modo importante.

La zona di via Imera non è da meno essendo “attraversata” dal fiume Papireto. I residenti infatti, sono alla prese da mercoledì scorso con perdite d’acqua con fuoriuscita su strada dal sistema fognario.
Anche la parte costiera della città, zona in cui è presente il collettore nord occidentale, ha delle deficienze. Inoltre a Partanna la fognatura di acque bianche non esiste.

Nell’area di Via Ugo La Malfa e dintorni, specifica Mereu, “la progettazione e la realizzazione della nuova circonvallazione non ha tenuto conto dell’impatto che l’opera avrebbe avuto sul territorio circostante“.
Si spera, che a seguito della brutta esperienza di qualche giorno fa, i vari sistemi fognari e di smaltimento delle acque, possano essere intensificati e resi il più possibile efficaci, in modo da non far vivere nuovamente un evento traumatico che ha colpito anche bambini molto piccoli.

Anna Follari

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