Cda, oggi riunioni.
Serie C, oggi i consigli di amministrazione di Hera Hora e della società.
L’italoamericano ha in mano il 40% del club. Sì alla vendita ma senza fare sconti, anzi…
Round finale. L’imprenditore contro la gestione Sagramola. Ma rischia il suo uomo di fiducia Paparesta.
Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola
La resa dei conti è arrivata, ma il futuro del Palermo appare sempre più spaccato in due.
Inizia così l’articolo di Benedetto Giardina che sottolinea come oggi sono i programma due consigli di amministrazione, quello di Hera Hora , la controllante, e quello del club rosanero. Difficile che si trovi una soluzione ai contrasti, almeno fino a quando non si trovi un compratore per quel 40% di quote che appartiene a Di Piazza che non vuole perderci ne fare sconti. Mirri ha fatto sapere di voler esercitare il diritto di prelazione ma Di Piazza … non ha l’urgenza di vendere le proprie quote, rimanendo fiducioso su una possibile proposta da parte di altri investitori. In quel caso, Mirri avrebbe trenta giorni di tempo per pareggiare eventuali offerte e controllare interamente Hera Hora, scrive Giardina che puntualizza come quote e percentuali potrebbero essere temi solo marginali nelle riunioni di oggi dove invece potrebbe discutersi sui “rilievi del consigliere Di Piazza all’operato dell’amministratore delegato“, come recitava l’ordine del giorno dell’assemblea dei soci, tema solo sfiorato.
Ormai i due soci vivono da separati in casa ed a farne le spese potrebbe essere Paparesta, uomo di fiducia di Di Piazza che ha un contratto in scadenza il 30 giugno.
Un contratto che, in una situazione di questo tipo, ha ben poche probabilità di essere rinnovato, salvo clamorosi colpi di scena e riappacificazioni all’interno della società. A quel punto, Di Piazza si troverebbe senza nemmeno un rappresentante in dirigenza, scrive Giardina in conclusione di articolo.
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