Certe storie non hanno semplicemente il lieto fine. E in quello scontro diretto che in una stagione non esaltante per gli uomini capitanati da Arcoleo poteva risolversi a favore del Palermo, non andò così. Quel tracollo non era nemmeno immaginabile.

Eppure quel 7 Giugno 1998 lo spettro della C2 divenne realtà, ed i rosa-nero nella gara di ritorno, dopo aver già perso all’andata per 1-0 in Campania, tra le mura bollenti del Barbera non andarono oltre un pareggio a reti bianche.

La sorte così beffarda vuole che proprio il muro alzato, il portiere, si chiamasse proprio Schettino, ma ad affondare furono i rosa-nero insieme ad un pizzico di sfortuna. Arcoleo, come riporta il Giornale di Sicilia, fu costretto a sostituire Orfei, Ciardiello e Compagno per infortunio, poi a pochi minuti dall’intervallo Di Somma spara un destro sull’esterno della rete.

Nella ripresa l’espulsione di Loria non ravviva il Palermo, che ha di fatto una sola vera chance con Scarafoni, il cui colpo di testa (o di mano?) viene respinto dal portiere avversario, in giornata di grazia.

Così la Battipagliese diventerà una sorta di bestia nera, ed il Palermo retrocederà per la prima volta nella sua storia per merito sportivo nel punto più basso, in una categoria così infima. I tifosi amareggiati e scottati protestano, dopo aver già subito l’amara retrocessione in C1 già un anno prima.

Il Palermo di picciotti di Arcoleo che sognava la A, ha un triste finale. Ma una nota dolce avrà il ripescaggio… Quest’umiliazione subita sul campo, non avrà seguito, perché l’anno successivo il Palermo si iscriverà al campionato di C1 approfittando della mancata iscrizione dell’Ischia.

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