Palermo

Da oggi al via la stagione balneare, ma molti sindaci non hanno risorse e personale per controllare accessi e rispetto delle regole anti-covid nei tratti di litorale non occupati dai lidi. Ed annunciano la chiusura. In attesa di reclutare i vigilantes.
Allarme spiagge libere I sindaci: “Chiudiamo”
Parte oggi la stagione balneare, ma ancora molti Comuni sono alle prese con il rebus della vigilanza Agrigento affigge cartelli, Cefalù invoca l’Esercito. A Capo d’Orlando e Santa Flavia scattano divieti.

Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola.

i Comuni non hanno le risorse per verificare il distanziamento in riva al mare, e in attesa che la Regione vari il suo piano d’aiuto in tre punti diversi sindaci chiudono autonomamente una porzione delle proprie spiagge per rendere più controllabili le altre.
Inizia così l’articolo di Claudio Reale che descrive le difficoltà economiche e di personale dei sindaci siciliani a cui è stato dato il compito di fare osservare le norme di sicurezza sanitaria. Anche perchè i chilometri di costa da controllare sono davvero tanti ed in molti casi non si può andare oltre una ragionevole opera di sensibilizzazione.
l’assessore regionale al Territorio, Toto Cordaro: “stiamo valutando se usare come ausiliari del controllo, dopo una brevissima formazione, i beneficiari del reddito di cittadinanza. Inoltre c’è una legge del 1998, non finanziata dai tempi della lira, che prevede che la Regione contribuisca alla gestione delle spiagge per il 50 per cento. Sto preparando una norma per rifinanziare quel capitolo di bilancio. Non sappiamo ancora quanto servirà, però”.
Alcuni sindaci pensano di chiedere aiuto all’Esercito, altri a chiudere porzioni di spiaggia ma tutti concordano sul fatto che controllare senza risorse è difficilissimo.
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