Il Verga Palermo Basket, una squadra che era riuscita nell’impresa di riportare il basket femminile in Serie A dopo tanto tempo è costretta ad arrendersi e non per la forza degli avversari, ma vinta per cause di forza maggiore: nessuno sponsor è più disposto a finanziare la squadra.

A spiegare la dolorosa decisione di rinunciare all’A1, serie ottenuta dopo tantissimi sacrifici, è lo stesso presidente Allegra, tra le pagine del Giornale di Sicilia: “Nei giorni scorsi ho chiesto al nostro main sponsor della scorsa stagione, Sicily by Car, quali fossero i loro
intendimenti per il prossimo anno. Come immaginavo e prevedevo il presidente di SbC Tommaso Dragotto, in un’accorata e sincera mail, mi ha risposto che, in rapporto alla drammatica crisi che durante la quarantena ha colpito tutte le attività commerciali e in particolare quelle come la sua, legate al turismo e ai viaggi, non potrà rinnovare il contratto di sponsorizzazione.

A ciò devo anche aggiungere che la Clinica Andros, la società di cui sono presidente e che in questa stagione è stato il “second sponsor ” della nostra squadra (nonché principale finanziatore dei due precedenti campionati di A-2, ndr), in relazione al lockdown che ha bloccato l’attività clinica per quasi tre mesi costringendoci a mettere in cassa integrazione 40 nostri dipendenti, non potrà l’anno prossimo impegnare nessun budget per  sponsorizzazioni“.

La dolorosa conseguenza evidente è che la squadra non potrà iscriversi né ad un campionato di A1, né di A2 e quindi le giocatrici sono libere in tal senso di prendere impegni con altre squadre.  Con grande amarezza il presidente conclude: “Adesso tutto è finito“.

Soltanto una flebile speranza ancora resta: “Il titolo di A-1 è un patrimonio inestimabile per la città – conclude Allegra – e quindi mi rivolgerò alle istituzioni, ben sapendo peraltro che questo è un momento drammatico anche per la politica, per chiedere aiuto. Se non ci saranno miracoli, il Verga Basket, con l’umiltà dei forti, si iscriverà comunque al prossimo campionato di Serie B e continuerà a percorrere una strada che, iniziata 44 anni fa, neanche il Coronavirus riuscirà a interrompere“.

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