Dopo il parere positivo del Garante della Privacy è possibile scaricare ed installare l’ App Immuni sugli smartphone. Al momento la sperimentazione è solo in quattro regioni: Liguria, Puglia, Marche e Abruzzo.
“Si parte con un test che durerà alcuni giorni – ha spiegato – il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri. Poi, dalla prossima settimana o da quella immediatamente successiva, il test verrà esteso a tutti. Immuni si inserisce in un sistema di tracciamento dei positivi che però vede un ruolo essenziale del medico competente nella procedura di rintraccio dei soggetti positivi o dei contatti stretti. Spero la scaricheranno quante più persone possibile”.
L’applicazione non è direttamente scaricabile via email o SMS, è disponibile soltanto sugli store di Apple e Google.
ATTENZIONE ALLE MAIL CHE INVITANO A SCARICARE L’APP: Si tratta di un tentativo di truffa, occorre pertanto ignorare la mail e se possibile segnalarla alla Polizia Postale.
IMMUNI è l’unica App autorizzata al contact tracing in Italia e ne esiste soltanto una per ogni Paese.
Cosa succede quando si installa l’App?
Una volta installata lo smartphone emette costantemente un segnale Bluetooth che include un identificativo di prossimità. Lo stesso vale per gli altri utenti che scaricheranno l’app. Quando entrano in contatto tra di loro, ogni dispositivo registra nella propria memoria l’identificativo di prossimità dell’altro, tenendo quindi traccia di quel contatto, di quanto è durato e della distanza erano tra gli smartphone dei due utenti.
Come funziona il sistema di tracciamento?
Il tracciamento si basa sulla tecnologia Bluetooth e non utilizza dati di geolocalizzazione di alcun genere, inclusi quelli del Gps. L’app non raccoglie alcun dato identificativo dell’utente, come nome, cognome, data di nascita, indirizzo, numero di telefono o indirizzo email. Pertanto, l’app riesce a determinare che un contatto fra due utenti è avvenuto, ma non chi siano effettivamente i due utenti o dove il contatto sia avvenuto.
Chi gestisce l’app?
Immuni è gestita interamente dal Governo. La società milanese che l’ha sviluppata non verrà pagata in alcun modo perché ha concesso a titolo gratuito una licenza perpetua e irrevocabile.
Cosa rischia chi non scarica l’app?
Nulla, ma non non potrà sapere se è entrato in contatto con una persona positiva e dunque di essere a rischio malattia. La cosa più grave è di poter contagiare altre persone.
Come viene notificato il contatto con un positivo?
E’ lo stesso smartphone a visualizzare una notifica dopo aver confrontato i dati provenienti dal server con quelli in memoria.
Sullo smartphone è possibile visualizzare la lista dei contatti registrati?
No, nella memoria del telefono ci sono solo codici anonimi.
Dove sono conservati i dati dell’app?
I dati dell’utente non lasciano mai lo smartphone, se non nel caso in cui si dovesse risultare positivi al Covid-19 a seguito di un esame. E comunque la decisione finale se scaricare o meno i propri dati sul server centrale è delegata all’utente stesso, che potrà scegliere di non farlo. Il server è gestito da Sogei, Società Generale d’Informatica S.p.A., ossia la società di Information Technology al 100 per cento controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. I dati sono conservati in Italia, controllati dal ministero della Salute e saranno cancellati entro il 31 dicembre 2020.
Ulteriori chiarimenti ed informazioni utili sul funzionamento del sistema sono disponibili sul sito immuni.italia.it.
Di seguito un video che mostra il funzionamento di App Immuni:
LEGGI ANCHE: Coronavirus, entro stasera l’uscita dell’app Immuni
SEGUICI SU FACEBOOK
SEGUICI SU INSTAGRAM
SEGUICI SU TWITTER