Il Palermo in Serie D? Si, e suona abbastanza male. Sicuramente meglio della Terza Categoria, lì saremmo allo sbando. Ad ogni modo, è stata una stagione molto particolare: questa sensazione di dilettantismo almeno in casa non si è fatta sentire. Anche se nei cartelloni pubblicitari o nei monitor del Barbera compariva il logo della Serie D, con tanto di animazioni, non smuoveva gli affetti della gente. Inoltre Sagramola e Castagnini sono riusciti a tenere alto il nome della squadra chiamando giocatori dall’esperienza importante. Non solo: i giovani, elemento chiave di questa categoria, sono stati giovani “particolari”. Provenienti da squadre di Serie A come Roma, Verona o Torino. L’unica cosa che forse è arrivata in ritardo è stata la competitività: all’inizio era troppo facile vincere le partite, poi riesci a pareggiare contro il San Tommaso. Insomma, le formalità sono d’intralcio ma si riesce a passarci sopra.

In trasferta un altro mondo, talmente contorto da alternare gli allenamenti infrasettimanali tra il verde splendente del Tenente Onorato o quello del Barbera a quello sintetico, statico e macchinoso del Pasqualino di Carini. Almeno la cultura calcistica cresce. Se ti ritrovi a tifare la Palmese, puoi avere la paura di fallire a stagione in corso e finire il campionato a dicembre.

Come da progetto, come da pronostico, è stato un anno di passaggio. Un passaggio fondamentale, dai dilettanti ai professionisti. E’ stato l’obiettivo della stagione, ma forse verrà architettata qualche sorpresa tra i palazzi della FIGC, su cui il Palermo non è per niente d’accordo. Anche perché di fallimenti negli ultimi mesi ne sono trascorsi tanti: non solo la mancata iscrizione in B ma anche la finale playoff persa con il Frosinone, il rigore di Coronado contro il Cesena, e altri dettagli ancora.

E pure la Lega Nazionale Dilettanti se n’è accorta solo adesso che il Palermo in Serie D è risultato ridicolo. Ha fermato il campionato prima di concluderlo e venerdì farà salire i rosanero in Serie C. E’ forse risultato eccessivo voler affrontare tutte le 34 giornate di campionato. Gli ha pure risparmiato la Poule Scudetto, mentre per la Coppa Italia di categoria ci ha pensato direttamente la squadra. Forse la trasferta a Corigliano Calabro sarebbe stata troppo, anche se Pratola Serra non la batte nessuno.

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