Che bello, nel “dopoguerra” si torna ad apprezzare le cose futili

La gente vuole tornare a occuparsi dell’effimero, del superfluo,del futile, della cosa più importante fra le meno utili. La gente vuole tornare a parlare ed ascoltare di calcio.
Dopo settimane in cui la sola parola pallone scatenava risatine quasi isteriche se non animate proteste, oggi finalmente si cerca la notizia di calcio.
Dopo mesi in cui Ricciardo, Santana o Floriano suscitavano lo stesso interesse di una puntata di Protestantesimo, in lingua originale, ora sembra che il trend si stia finalmente invertendo.
Dopo settimane in cui se dicevi Lancini ti rispondevano : “chi, il primario di Malattie Infettive di Orgosolo (ridente paesino sardo)?”
Chi ha sotto gli occhi costantemente il numero di letture di ogni articolo, ha il polso della situazione, degli interessi dei lettori: non sarà un dato scientifico però orienta.
Ebbene, negli ultimi due-tre giorni l’interesse sta cambiando.
Se prima l’interesse era tutto per notizie sanitarie, bollettini, ricerche e virus, oggi per fortuna torna a far notizia pure Pergolizzi o Lafferty. Ed è un bene perché significa che la gente si sta rilassando.
Fino a qualche giorno fa il lettore era teso, ansioso, divorava solo notizie di epidemia o similari: il mondo dei suoi interessi sembrava girare intorno solo a questi argomenti.
Da qualche giorno sembra aver rimodulato i suoi coinvolgimenti verso argomenti più futili, effimeri.
Insomma, vuole tornare a cazzeggiare, verbo transitivo che significa fare o dire frivolezze o sciocchezze, perdere tempo in attività futili.
E quale miglior argomento di spensieratezza se non il calciomercato?
Ed allora che ben venga l’esonero di Pergolizzi o la panchina a Boscaglia oppure ad Auteri.
No dai facciamo Braglia o Grassadonia.
E per l’attacco? Lafferty, Floriano, Piccolo: un terminale offensivo da sogno. E in porta? Confermiamo Pelagotti? No, diventa più interessante dire che si sta trattando un altro portiere e poco importa che Pelagotti sia un pilastro dello spogliatoio oltre ad aver fatto benissimo.
Che ben vengano tutte queste notizie che in tempo di pace farebbero irritare ma in tempo di dopoguerra servono anche a far sorridere. Ed oggi è già importante ricominciare a sorridere…
Piano piano, ci sarà tempo per il vero mercato…
Con affetto
Carlo Cangemi
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