Rizzo Pinna

Il Palermo non sta vivendo uno dei suoi momenti migliori in attacco, soprattutto a causa dell’infortunio di Santana e della sterilità offensiva di Ricciardo. Quando i titolari non rendono al massimo, ci si inizia sempre a guardare dietro e a chiedersi se le secondo linee siano davvero così meritevoli di sedere in panchina.

Andrea Rizzo Pinna, almeno fino a questo momento, ha continuato a farlo malgrado il momento in attacco non sia dei migliori. Costantemente ritenuto una seconda scelta, il giovane fantasista di scuola atalantina finora non è mai riuscito a convincere del tutto Pergolizzi, malgrado l’avesse fortemente voluto e richiesto in estate.

Quali che siano le ragioni del suo mancato utilizzo, è importante che il giocatore non si scoraggi e che non inizi a pensare di non essere capace.

Giorno dopo giorno, esclusione dopo esclusione, il ragazzo cerca il motivo per un altro passo, per non mollare davanti le continue bocciature da parte del Mister; è difficile in questi casi non perdere la fiducia in se stessi e nei propri mezzi, non iniziare a pensare di avere più difetti che pregi.

Rizzo Pinna ha deciso di rimanere zitto, niente pareri in merito alla situazione che sta vivendo, continuando a lavorare sempre più duramente e aspettando il suo momento per dimostrare ciò che vale. Anche però quando è stato chiamato in causa a partita in corso il fantasista non è stato in grado di incidere, altresì a causa della cattiva condizione generale della squadra.

Con le dovute differenze di categoria, la vicenda tra Rizzo Pinna e Pergolizzi ricorda quella tra Baggio e Marcello Lippi all’Inter: escluso uno dei giocatori di maggiore fantasia e talento della squadra, con in panchina un Mister che finché i risultati gli hanno dato ragione, non aveva motivo di cambiare idea. Quando però i risultati vennero meno, iniziarono a nascere sempre più domande sull’esclusione del Divin Codino dall’undici titolare nerazzurro.

Tale episodio calcistico è iconico del fatto che nel calcio anche i migliori giocatori possono essere esclusi, persino Roberto Baggio che è stato probabilmente uno dei migliori talenti italiani di tutti i tempi. Un’esclusione, infatti, non equivale ad una bocciatura delle qualità di un giocatore, ma può essere dettata da vari fattori, molto spesso di natura personale o più strettamente tattica.

Caro Andrea, non è vero che non sei capace, che non c’è una chiave: aspetta il tuo momento, e preparati a stupire tutti.

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