Nell’articolo di Francesco Cortese su Repubblica oggi in edicola, cifre e investimenti necessari affinché una nuova società, ripartendo dalla serie D, possa tornare in brevissimo tempo nella massima serie. Partire dal campionato dilettanti significa non usufruire dei diritti televisivi, tranne che non si chiude un accordo diretto con qualche piattaforma come già stato fatto da Parma e Bari.
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Il nuovo Palermo potrà contare solo sui soldi immessi dai futuri proprietari. In Serie C si stima in incasso intorno ai 500 mila euro che provengono sia dai diritti televisivi che da una quota pubblicità sicuramente più appetibile in Serie C che non in D.
Secondo alcuni esperti del settore, come ad esempio Marco Bellinazzo, giornalista del Sole 24 Ore ed esperto di calcio e finanza, ci vuole un budget di almeno 20 milioni di euro per tre anni, con l’obiettivo di ritornare in serie A.
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In questo modo il bilancio della società non andrebbe ogni anno ii passivo. Sostiene Bellinazzo che senza una struttura societaria ben organizzate con un budget di almeno 20 milioni, sarà difficile tornare in Serie A e si rischia di restare condannati a vivacchiare tra la serie B e la serie C, con perdite di bilancio sostanziose.

Negli ultimi dieci anni sono fallite ben 150 società ed il presidente Gravina ha promesso di crearono una blacklist stile quella che esiste in Premier League o nel basket americano dove prima di comprare una società si fanno verifiche molto dettagliate sulle potenzialità economiche degli aspiranti acquirenti.
In Italia, chiude Bellinazzo, tutti possono comprare e non pagare.
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