Dopo le ultime voci riguardo il caos in casa Palermo, si è espresso anche il presidente di Sicindustria Alessandro Albanese che, ai microfoni di Mediagol.it, ha voluto parlare dei recenti contatti avvenuti tra lui e l’ad della società rosanero Emanuele Facile.

Queste le sue parole:
Facile ci ha chiesto di entrare con una quota minoritaria ma noi abbiamo detto chiaramente che prima volevamo vedere chi fossero i reali proprietari: prima che qualcuno fa un investimento, anche minimo rispetto al valore della società, deve sapere con chi si unisce, ma il gruppo che rappresento non lo ha ancora capito. Motivo per il quale abbiamo detto: ‘Bene, quando sapremo esattamente in mano di chi è questa società ci faremo avanti”.
E’ chiaro che chiunque voglia investire in qualcosa voglia prima conoscere i veri proprietari e infatti aggiunge:
In tempi non sospetti abbiamo anche cercato la possibilità di farci affiancare da un fondo di investimento e anche questo ha avuto gli stessi problemi: volevano sapere esattamente da chi si compra. A Palermo tutti si chiedono chi siano i veri proprietari. Questo gioco di scatole cinesi non fa altro che rendere nebulosa la questione e ci fa porre un interrogativo gravissimo: nei confronti della Lega e della Figc a che punto siamo? Questa società è in grado di far fronte agli impegni che ha preso? Oppure ci stiamo avviando verso la dissoluzione della società? Queste domande potranno avere risposta solamente nel momento in cui i proprietari si paleseranno“.

E conclude:
Mi è stato detto che c’erano una serie di passaggi proprietari che si dovevano completare, ma ad oggi non ci risulta. Era un modo per stare vicini alla società con un gruppo folto di imprenditori e professionisti. Non siamo andati avanti perché non c’è stato più il dialogo per via del fatto che non sappiamo chi sono i proprietari. Questo ci interessa, non tanto dal punto di vista dell’investimento, ma parche non vorremmo che la società si dissolvesse. Faccio un appello a nome mio e del gruppo che rappresento: vogliamo sapere esattamente come si farà fronte ai prossimi impegni economici.“.

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