Il 2 settembre del 1999 nasce sul web il sito “Pianeta Rosanero”. Creato dal compianto Leandro D’Agostino, in breve tempo diventa il punto di riferimento più importante su internet per tutti i tifosi rosanero sparsi nel mondo. Furono anni indimenticabili, di grandi emozioni, sogni ed illusioni, che abbiamo ripercorso insieme ad uno dei pilastri del sito, Francesco Orlando, meglio conosciuto come “Videoman”.

Che ricordi hai del Sito e di quell’epoca d’oro del Palermo calcio?
«Il Pianeta Rosanero rappresenta un “momento” importante della mia vita di tifoso rosanero. Una comunità nella quale ci si sentiva in famiglia. Non era un luogo virtuale, era il ritrovo di persone “vere”. Sono nate amicizie sincere, alcune delle quali durano ancora. A distanza di tanto tempo sono convinto che le fortissime emozioni vissute nel periodo della promozione siano state amplificate dalla possibilità di poterle condividerle con persone eccezionali. Emozioni che rimarranno impresse a vita nel cuore, non solo nel mio, ma in quello di tutti coloro che hanno partecipato agli eventi organizzati dal Pianeta. Penso alle serate in pizzeria prima di Palermo- Catania, al treno rosanero, alla serata di Palermo-Triestina, ma potrei citarne tante altre.»

Cosa ha rappresentato per te il “Muro”?
«Era una seconda casa, il luogo di contatto con persone REALI, non VIRTUALI. Con molti eravamo abbonati nello stesso settore dello stadio ed avevamo un nostro striscione. Anche con i pianetandi emigrati eravamo come fratelli: FOG, NAKATA, RICKY, ZIETTO CALIFORNIA, VALERIO ROSANERO. Nel muro si gioiva e ci si deprimeva insieme, qualche volta si litigava. Non posso dimenticare l’attesa per i miei video a fine partita! In quegli anni non era semplice come oggi. Riprendevo con la mia videocamera, una Sony mini DV, e quando arrivavo a casa scaricavo sul pc e cercavo gli spezzoni più interessanti. A volte finivo davvero tardi, ma lo sforzo era ampiamente ripagato dalla felicità di chi, grazie al mio lavoro, poteva godere di quei momenti, soprattutto dagli emigrati.»

Ad un certo punto però hai preso le distanze dal Calcio. Perché?
«Dopo anni di passione sfrenata, con Calciopoli qualcosa dentro me si è rotto. Nonostante il periodo d’oro del Palermo non mi sono più abbonato. Seguivo in TV solo le partite del Palermo, senza più guardare gli highlights delle altre squadre e le trasmissioni sportive. La parabola discendente di Zamparini ha poi picconato buona parte della mia passione. Solo l’amore per la squadra della mia città ha mantenuto viva una fiammella che quest’anno è tornata a riaccendersi.»

Cosa provi quando rivedi le immagini di quel Palermo stellare?
«E’ stato tutto talmente meraviglioso che a pensarci oggi mi chiedo se è davvero successo, se per davvero abbiamo calcato i campi di Serie A, battuto la Juventus a casa loro, giocato in Europa e disputato una Finale di Coppa Italia con una marea di tifosi al seguito»

Quale partita o quale evento particolare ti è rimasto nel cuore?
«La mia prima trasferta in Serie A, a San Siro con l’Inter è INDIMENTICABILE! Ma anche la telefonata di Luca Toni resterà indelebile nel mio cuore! Quando realizzai il video sulla promozione, oltre a fornire alcuni immagini a Sky ed a regalare il DVD ad un centinaio di tifosi, pensai che avrebbe potuto essere un regalo gradito anche ai giocatori rosanero. Poiché noi del “Pianeta” eravamo diventati amici di Stefano Morrone, durante la trasmissione di Carlo Cangemi, chiesi a Stefano l’indirizzo del ritiro della squadra. Inviai così alcuni DVD, una copia la indirizzai a Luca Toni. Lui più di ogni altro era stato, a suon di gol, l’artefice di quella cavalcata trionfale. Dopo qualche giorno, mentre ero intento a fare shopping, squillò il cellulare. Era Morrone che, dopo avermi salutato, mi disse che c’era una persona che voleva parlarmi. Quando capii che al telefono c’era LUI, il cuore mi si fermò per la gioia. La mia reazione fu tale che le persone attorno a me pensarono che ero folle!»

Pensi che l’esperienza di “The Wall” rimarrà irripetibile?
«Assolutamente sì! Dopo “Pianeta Rosanero” sono nati tanti altri siti, alcuni hanno avuto anche successo. Ma “The Wall” per me rimarrà unico ed inimitabile grazie alle vere amicizie che sono nate. Ovviamente è un mio parere, condizionato fortemente dal modo con cui l’ho vissuto. Con Leandro D’Agostino abbiamo avuto qualche piccolo screzio, attribuibile ad equivoci, ma mai a malafede. Lo ricorderò sempre con affetto, era una persona di cuore come poche ed a modo suo un innovatore.»

Cosa ti ha spinto quest’anno a riavvicinarti al calcio?
«La fine dell’era Zamparini, l’avvento di una nuova dirigenza, che secondo me ha azzeccato tantissime mosse, ma soprattutto l’ennesimo tentativo di avvicinare mio figlio al Palermo. Ho ritrovato entusiasmo, non certo quello di un tempo, ma sicuramente non sono più calcisticamente apatico. Sono felicissimo di come mio figlio sta vivendo questa esperienza. Di avergli inculcato quel senso di appartenenza che i suoi amici e compagni di scuola, tutti presi dalle strisciate, non conoscono. Lui ha compreso e metabolizzato che è meglio tifare e soffrire per la squadra della propria città – anche in SERIE D – piuttosto che tifare per squadre che vincono, ma che sono distantissime da Palermo. Adesso convince i suoi coetanei a pensarla come lui, bambini che fino a qualche tempo fa camminavano con la maglia di Ronaldo! E quando ci sono impegni familiari, o non sto bene, faccio davvero fatica a convincerlo a non andare al Barbera! Guai poi se gli propongo di andare via 5 minuti prima della fine, mi risponde sempre: “Papi ma sei pazzo? E se segna il Palermo, mi perdo il gol?”»

Con i vecchi “pianetandi” state pensando a qualche evento in caso di promozione?
«E’ già una cosa bellissima essere tornato a guardare la partita con alcuni di loro. Per scaramanzia mi guardo bene dall’organizzare qualcosa adesso. Quando accadrà ci sarà modo di farlo, di certo non manca l’iniziativa, soprattutto a chi sta mantenendo vivo più di altri quel che resta del Pianeta!»

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui