Il Palermo ha perso diverse battaglie, ma non ha ancora perso la guerra e alla fine ciò che conta è proprio chi vince quest’ultima. Questa sera nella cornice (purtroppo, ma comprensibilmente modesta) del Renzo Barbera i rosanero ospitano un’altra big della cadetteria come l’Hellas Verona di uno storico ex: Fabio Grosso.

Stellone ha radunato le sue truppe: un esercito decisamente eterogeneo, soldati provenienti da svariate parti del mondo ma con un unico obiettivo: la promozione diretta del Palermo. Forse proprio la diversità in qualche occasione in Serie B può penalizzare – difficile calarsi in un contesto più provinciale -, e non ci ha permesso di affrontare delle trasferte con la giusta applicazione ma le chiacchere se le porta via il vento.

Siamo all’ultimissima spiaggia e non è ammesso il fallimento. Quello sul campo si intende, perchè relativo alla società non ci scommetteremmo più di tanto. Una guerra, ovviamente sportiva, che coinvolge tutti ed è fondamentale per l’intera città oltre che per i singoli rappresentanti della squadra.

I giocatori hanno in ballo una fetta importante della loro carriera, nonchè l’occasione di entrare nella storia del Palermo come fautori probabili di un mancato disastro sportivo, mica poco considerate le loro capacità tecniche non eccelse. Stellone si gioca, forse, tutta la carriera: non è eccessivo dirlo. Due mancate promozioni peserebbero come un macigno sul curriculum.

Si riparte da Pescara: da quel bellissimo primo tempo, ma si riparte anche da ieri, dai risultati negativi dei biancocelesti e del Lecce. Un assist al Palermo, un cioccolatino da scartare con estrema semplicità. Non sarà semplice, perchè anche per i veronesi è l’ultima possibilità di salire su un treno che porta dritti alla Serie A, ma giocando come nel primo tempo di mercoledì si perderanno pochissime partita d’ora in avanti.

Stellone cambia parecchio rispetto alla formazione uscita sconfitta con onore in abruzzo: Brignoli torna tra i pali, in difesa Bellusci e Rajkovic riformano la coppia di centrali con Aleesami sulla sinitra e Szyminski che molto probabilmente occuperà il ruolo di quarto di destra: l’obiettivo è contenere Di Gaudio.

A centrocampo Jajalo sarà affiancato da Murawski e Haas. Trajkovski a supporto di Moreo e Nestorovski (grande assente a Pescara). Puscas in panchina: il rumeno pagherebbe un ritardo in allenamento che allenatore. società e compagni non hanno gradito più di tanto.

Oggi non conta come e perchè, ma solo vincere. A chi chiedeva un bel gioco, Pescara ha dato un grande insegnamento – l’importante qualche volta è solo il risultato -. Poco importa il resto, se non sarà Serie A i rosanero potrebbero scomparire dal calcio italiano ed è un prezzo salatissimo che non merita nessuno.

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