Palermo, per riavere i tifosi devi combattere e non solo al Barbera
Il presidente è arrabbiato, il direttore sportivo sta ancora sanguinando dopo Foggia. Anche i giocatori sono arrabbiati, figuriamoci poi i tifosi, sia quelli veri che quelli finti. Insomma sono tutti arrabbiati. Ma concentriamoci solo su chi va in campo che poi sono la parte essenziale della rabbia di tutte le altre componenti e che con i loro risultati e le loro prestazioni determinano pure chi va e chi non va allo stadio.
Il presidente Mirri ha detto che anche i giocatori sono arrabbiati e sarà così. Sicuramente domani pomeriggio sfogheranno la loro rabbia contro i malcapitati della Turris. Probabilmente offriranno una prestazione convincente come contro gli altri campani della Turris, guadagneranno i tre punti in palio. E poi? Crederanno di aver così concluso il loro percorso di riabilitazione dopo Foggia? Si crederanno sazi e appagati? A Francavilla rivedremo le anime in pena di Foggia? Qualcuno penserà: ma prima fai giocare la partita!!!
Palermo, le promesse erano altre e tu lo sai
Abbandoniamo l’ottica del qui e ora e proviamo a fare un ragionamento più ampio, che tenga conto delle esperienze già vissute. Siccome è già successo tante, ma tante volte che dopo un buon successo casalingo si è andati incontro ad una figuraccia colossale, allora meglio un avvertimento oggi che un rimpianto domani. Della serie, della singola gara i tifosi non si accontentano più e prima di abbandonare le loro comode poltrone a strisce vogliono qualcosa di più. Vogliono continuità, vogliono un progetto di risalita della classifica concreto e non solo raccontato a parole. Vogliono vedere una squadra combattere non solo al Barbera ma soprattutto in trasferta, dove si vedono gli uomini veri e non le solite pecorelle smarrite.
Un Palermo troppo bellino che … sembra Penelope
Insomma nessuna sorpresa se domani al Barbera si scendesse sotto il record negativo già stabilito una settimana fa. Troppe volte si è già assistito a questo andamento oscillante, a queste montagne russe, a illusioni e disillusioni nel giro di pochi giorni. Ora è tempo di conferme e prima di riaprire nuovamente la loro passione, servirà qualcosa di più convincente della singola vittoria. Perché i tifosi vogliono vincere … ma non ad intermittenza.
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