Palermo, era solo un’allucinazione…
Per molti degli straordinari 31 mila e più di ieri quei primi 35 minuti sono sembrati molto simili ad un’allucinazione. Come una visione di forme strane roteanti che ti fanno cadere in trance mistica, senza capire bene cosa sta accadendo, come appunto anche i nostri eroi in campo. Non sappiamo bene cosa sia successo, probabilmente si voleva impostare la partita in ripartenza, incontrando però difficoltà come ammesso anche dal tecnico Corini in conferenza stampa. La tattica studiata, seppur corretta e condivisibile, non stava portando i riusultati sperati, a causa di un pressing iniziale del Como davvero asfissiante, in grado di esaltare la qualità dei giocatori di cui dispone.
C’era però la sensazione che quel loop di inerzia negativa potevesse stravolgersi da un momento all’altro e così è stato in effetti al minuto 35. La magia di Checco Di Mariano come un lampo che ha risvegliato tutti dalla trance, diradando il vortice ipnotico. Brunori un goal dei suoi da bestia feroce d’area di rigore, il caffè extra strong! Dal quel momento in poi, giusto il tempo di una super parata di Pigliacelli, il Palermo ha dominato in lungo e in largo di fronte ad un Como che si è sciolto come neve al sole.
Tutto quello che è accaduto nel secondo tempo, con i rosanero padroni del campo e straordinariamente ricchi di qualità e alternative, lascia oggi credere con convinzione nell’obiettivo promozione. Nel mezzo le prove super di chi tira la carretta da due anni come Gomes, motore perpetuo che unisce qualità e quantità; Segre che non è una novità; Nedelcearu, che sfoggia probabilmente la sua migliore partita in maglia rosanero. Il finale lo lasciamo a Filippo Ranocchia, l’uomo che ha cambiato questo Palermo, in goal anche ieri per la terza volta consecutiva e che qualche autorevole commentatore aveva definito in sede di mercato non in grado di fare la differenza…
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