Il Palermo è inceppato
Luci ancora spente e nuova sconfitta, il Palermo affonda pure con la Samp
Pigliacelli para il rigore di Borini, ma si arrende sulla ribattuta. Mancuso sfiora il pari nel finale
Secondo ko di fila, primo in trasferta e quinto posto.
Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola.
L’articolo di Carlo Brandaleone sottolinea come il Palermo affonda nella palude del Ferraris; una sconfitta che fa porre alcune domande: si può continuare in questo modo, con un sistema di gioco che funziona solo in contropiede? Con una squadra leggera come una piuma che nel primo tempo è stata surclassata dalla Sampdoria con estrema facilità? aiutata anche dalle scelte di Corini di far giocare a Henderson più avanti e lasciare i soli Gomes e Segre a contrastare a metà campo zona dove la Sampdoria ha vinto la partita?
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Una sconfitta che ridimensiona il Palermo, una gara a senso unico per un tempo, più equilibrata nella ripresa quando il Palermo si è buttato in avanti a testa bassa senza schemi spinto soltanto dalla voglia di non perdere. Una reazione nervosa più che tecnica che ha prodotto una sola vera occasione da gol nel finale ma che è bastata per guadagnarsi l’applauso degli oltre mille fans del settore ospiti. Chiaramente di questo passo la serie A è una chimera perché seguendo le recenti prestazioni il Palermo non ha mai dato prova di personalità, di una chiara visione di gioco da proporre. Per mezz’ora i rosa non sono usciti dalla propria metà campo, avrebbero dovuto farlo con la fantasia e la velocità dei due esterni ma anche ieri Insigne e Di Francesco hanno offerto prestazioni impalpabili.
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Il gol della Samp non ha svegliato il Palermo che ha pure rischiato il raddoppio; nella ripresa l’ingresso di Mancuso ha dato un po’ di peso maggiore e quando si è capito che non c’erano più le condizioni per un calcio ragionato Corini ha mandato dentro tutti gli attaccanti che poteva con un modulo indefinibile. 25 minuti di arrembaggio con il rischio di prendere il raddoppio in contropiede ma almeno il Palermo si è fatto vedere dalle parti dell’area avversaria. Se Mancuso nel finale avesse realizzato il gol del pari oggi probabilmente si parlerebbe di Palermo stoico che non si arrende mai ma siccome il risultato condizionata tutto allora bisogna parlare di un Palermo confuso, senza gioco, sorretto semplicemente dall’orgoglio.
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