Palermo

Palermo, la vera prova di maturità arriva adesso.

Neanche il tempo di metabolizzare la vittoria del Palermo a Venezia, grande prova di maturità dei ragazzi di Corini, che immediatamente il calendario prossimo venturo, pone di fronte ai rosanero una nuova sfida.

La sfida a quello che sembrerebbe finora il vero tallone d’Achille di un gruppo attrezzato per la lotta al vertice come quello palermitano, ovvero la difficoltà a costruire gioco e manovra contro squadre chiuse o poco propense al gioco a viso aperto, soprattutto in casa al Barbera.

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Ben 6 partite su 9 in casa

Sono infatti ben 6 le partite che il Palermo giocherà in casa su 9 da disputare complessivamente nei prossimi due mesi, un’ulteriore prova di maturità che la squadra rosanero dovrà superare nel cammino lungo e irto di insidie che la separa dal traguardo del salto di categoria.

Nel dettaglio il Palermo giocherà tra le mura amiche, oltre che domenica contro il Sudtirol, anche alla 10a giornata (il 23/10) contro lo Spezia, all’11a il 29/10 control il Lecco, per il recupero della 2a contro il Brescia mercoledì 8/11, ed ancora contro il Cittadella e il Catanzaro rispettivamente per la 13a e 15a giornata il 12/11 e il primo dicembre.

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I numeri parlano chiaro

Del resto i numeri dell’altra faccia della medaglia di questo avvio di campionato parlano chiaro, avendo il Palermo racimolato il sostanzioso bottino di tre vittorie e un pareggio su quattro partire giocate fuori dalle mura amiche, sfruttando quello che sembrerebbe il maggiore punto di forza dei rosa, ovvero la capacità di sfruttare in modo proficuo le ripartenze e il gioco in spazi aperti.

In casa solo due partite finora, con la vittoria agevole contro la Feralpisalò, un avversario poco pronto che non ha consentito di esprimere giudizi chiari sulla prestazione dei rosa, oltre la sconfitta contro il Cosenza con quel goal al minuto 92 di Canotto.

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Dalla partita contro i calabresi sono partite accese discussioni tra tifosi e addetti ai lavori sulle difficoltà del centrocampo rosanero, già emerse per la verità nella scorsa stagione in diverse occasioni, di aprire spazi contro avversari particolarmente attenti nelle marcature e nel pressing.

Ruolo chiave in tale ottica quello del regista Stulac, autore di una pregevole prestazione contro il modesto Feralpisalò, ma non altrettanto incisivo contro i cosentini, bravi a imbrigliare la metà campo del Palermo non consentendo allo sloveno la cosa che sa fare meglio: ragionare.

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Il filotto di partite in casa è l’occasione giusta per gli uomini di Corini di dimostrare come la maggiore qualità della rosa, frutto degli ingenti investimenti della proprietà questa estate, può consentire di archiviare queste argomentazioni sulla manovra a spazi limitati come un lontano ricordo del passato.

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