Palermo

Palermo – La rivoluzione dolce di Rinaudo e Bigon

Il nuovo obiettivo che il Palermo si è posto per la stagione 2023/2024 ha indotto la direzione tecnica di Viale del Fante a compiere una vera e proprio rivoluzione dell’organico rosanero, con l’acquisto come noto di undici nuovi giocatori (di cui 7 inclusi nella lista over della serie B), se includiamo anche il giovane Peda, difensore polacco nazionale under 21 lasciato in prestito a Ferrara.

Rivoluzione, una parola probabilmente un po’ troppo abusata in questi giorni nei commenti alla campagna acquisti del Palermo, perché a ben vedere si è trattato si di una piccola rivoluzione in rosa, ma che ad un’attenta analisi potremmo meglio definire una rivoluzione dolce.

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Se guardiamo infatti alle cessioni è stata compiuta una vera e propria operazione chirurgica, senza particolari stravolgimenti nell’organico over degli elementi con contratto di proprietà.

Le cessioni di giocatori di movimento di proprietà sono state infatti solo tre e tutte in prestito, riguardanti elementi lo scorso anno già ai margini del progetto come Broh e Damiani, oltre Saric che non aveva di certo brillato rispetto le elevatissime aspettative iniziali.

Si sono quindi liberati per nuovi acquisti quattro posti over, considerando anche il seicndo portiere Massolo, ma per arrivare ai sette giocatori over acquistati mancano ancora tre posti.

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Sono stati i giocatori over in prestito lo scorso anno (Verre, Tutino e Vido) e non riscattati dal Palermo a liberare gli ultimi tre posti, anche in questo caso senza particolari stravolgimenti.

Il sampdoriano e il giocatore campano erano intatti arrivati solo nella sessione di gennaio non convincendo del tutto, mentre Vido non era mai riuscito a scalare le gerarchie dell’attacco rosanero.

Resterebbe Lancini non rinnovato, il cui posto over è andato a Stulac, confermato in seguito al perfezionarsi dell’obbligo di riscatto.

Tutto ciò detto non possiamo però non rilevare come abbiamo oggi ben 6/7 titolari nuovi in formazione, oltre almeno 3/4 potenziali titolari che partono dalla panchina: Deplanches, Mancuso, Coulibaly e Vasic.

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Restando tra le alternative, inoltre, salta all’occhio come titolari inamovibili della scorsa stagione sono oggi importanti alternative o quasi titolari: Aurelio, Nedelcearu, Marconi, Gomes e Valente. Lo stesso Graves è sceso ulteriormente nelle gerarchie, mentre Soleri difende strenuamente il suo ruolo di implacabile cecchino da subentro.

Una rivoluzione dolce dunque, che è partita dai punti fermi dello scorso anno, senza cessioni eccellenti come si era abituati in tempi passati, ma dando anche una seconda chance a elementi come Mateju o lo stesso Stulac che lo scorso anno per motivi diversi avevano indotto qualche perplessità nei tifosi più critici.

David Majorca

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