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Serie B – La prima vera fuga in vetta, l’imbattibilità di Bisoli e la bagarre per la salvezza

Alla sosta con una capolista a sorpresa, il Frosinone vola grazie al lavoro di Grosso.

Campionato anomalo. Il Sudtirol mai ko con il nuovo tecnico. Le grandi faticano, dietro lottano in dieci.

Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola.

L’articolo di Carlo Brandaleone fa il punto sul campionato di Serie B dove al comando c’è il Frosinone di Fabio Grosso che è rimasto nel cuore dei palermitani per avere disputato due stagioni e mezzo con impegno e serietà. È stato il terzino più forte nella storia dei rosanero ed oggi Grosso cerca la sua consacrazione anche come allenatore. Guida il Frosinone che è in vetta alla classifica ma che sulla carta non è la squadra più forte del campionato: Genoa e Parma hanno organici superiori.

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Ma la differenza la fa lo stadio Benito Stirpe che non sarà simpatico ai palermitani ma è un campo dove la squadra ciociara ha vinto sei partite su sei, dove non ha subito nemmeno un gol. Il Frosinone ha la migliore difesa del campionato dunque si può dire che il loro segreto è l’organizzazione difensiva. Ma è un campionato che sta ribaltando qualsiasi tesi, quella secondo cui il pubblico è il dodicesimo uomo in campo. Il Genoa ha uno stadio importante con una media spettatori altissima eppure ha vinto una sola volta. Stesso discorso per il Bari che al monumentale San Nicola ha vinto pure una sola volta.

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Un campionato dove ci sono tanti zero come quelli per esempio del Frosinone, del Genoa e del Brescia che hanno zero sconfitte in casa. Lo zero più clamoroso però sembra quello del Sudtirol e del suo allenatore Bisoli che da quando è arrivato non ha perso neanche una partita. Il Sudtirol è sicuramente la principale rivelazione del campionato, una squadra senza pubblico, (solo 4100 le presenze in media) e con un budget ridottissimo, ha già 20 punti e un buon margine sulla zona retrocessione. Poi ci sono degli zero che sembrano quasi una condanna come quello delle vittorie in casa del Venezia, che non ha mai vinto fra le mura amiche e sarà il prossimo avversario del Palermo.

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Squadra retrocessa dalla Serie A che poteva contare su un bel gruzzoletto per il paracadute si pensava che potesse disputare un campionato di vertice però il Venezia ha abituato a questi rapidi saliscendi, rischia la seconda retrocessione di fila ma il suo organico non è da sottovalutare. Dopo 13 partite il campionato ha stravolto molte previsioni e dunque nulla si può dire di definitivo a meno di metà della stagione. Nelle zone basse 8 squadre in soli due punti, una bagarre che coinvolge anche il Palermo. Prevarrà chi saprà gestire le difficoltà con maggiore lucidità e chi a gennaio riuscirà a pescare il jolly al mercato di riparazione.

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