Troppi gol subiti e poche idee, il Palermo cerca ancora l’identità
La difesa non dà garanzie, in mediana si paga il ritardo di condizione dei tre nuovi.
Un inizio di campionato fra alti e bassi, lo stop può essere utile.
Difficoltà prevedibili. I problemi vanno risolti in queste due settimane, in avanti inizia a pesare la Brunori-dipendenza.
Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola.
L’articolo di Benedetto Giardina sottolinea come Corini aveva detto: sei partite per fare un bilancio e ora il momento non è certo positivo . I rosanero arrivano alla pausa con due soli punti sulla zona calda, su quel quint’ultimo posto occupato dal Venezia ma anche con due punti di distanza dalla zona play off . Insomma in una situazione di metà classifica sebbene il colpo d’occhio sia negativo visto che la classifica parla di 14° posto sulla base della differenza reti.
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Ed è quello il problema vero cioè che si segna meno rispetto a quanto si produce e si subisce tanto. Una squadra che ha tanti alti e bassi ma che è stata costruita e rivoluzionata interamente. In difesa le solite disattenzioni con Pigliacelli che spesso ha salvato il salvabile come con Bari e Genoa. Una difesa che spesso ha dovuto cambiare uomini per via di squalifiche o infortuni. Il centrocampo è ancora da assemblare e serve più pazienza perché composto da uomini tutti nuovi che danno l’impressione di dover recuperare qualcosa in termini di ritmo partita. L’attacco è decisamente Brunori dipendente e la squadra nel complesso ha fatto sei gol in sei partite: peggio hanno fatto soltanto Perugia, Benevento, Venezia e Cosenza. Al Palermo se non segna Brunori nel migliore dei casi si pareggia. Mancano i gol di altri giocatori con Di Mariano che crea ma non concretizza ed Elia che pecca di lucidità.
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