In casa Palermo sono state ore caldissime, ed ora Silvio Baldini in conferenza stampa sta rassegnando le proprie.

Ecco di seguito le parole di Baldini.

Le dichiarazioni di Baldini

“Le dimissioni che sono state firmate: parto da questo principio. Noi abbiamo vinto perchè abbiamo meritato grazie alle ultime prestazioni. Quando ho iniziato ho detto che il Palermo sarebbe andato in Serie A, ma se il gruppo non c’è più non posso farlo. Ho preparato la partita di Catanzaro con 5 allenamenti, ma ora devo ringraziare solo Palermo, con una tifoseria fantastica e un gruppo meraviglioso, coeso e che è cresciuto. Posso solo ringraziare il Presidente Mirri. Detto ciò, alla citta e a voi giornalisti ho detto che voglio la A, per farlo bisogna creare il gruppo e ci vuole tempo, e non ci bastava. Ci voleva più tempo. So come va finire, quindi preferisco andare via prima di mettere il Palermo in difficoltà”.

“Castagnini non mi trasmetteva più la fiducia, mi faceva sentire un allenatore che doveva convivere con tanti problemi. Nel gruppo non c’era più fiducia, quindi non c’era entusiasmo. E non riuscivamo a sostenerci. Quindi noi due non eravamo più gli stessi. Conveniva prendere i calci nel culo e prendere i soldi oppure fare il bene del Palermo?  Meglio ora, che c’è tempo per lavorare. Nel mio cuore regna la tristezza, perché voglio vivere e morire qui. Ma mi sento sereno, perché mi sono tolto il peso, l’onere di portare il Palermo in Serie A, e se non ci fossi riuscito mi sentirei un fallito”.

“Ci sono dei giocatori che per avere il rinnovo hanno aspettato. Ci sono persone che non sono felici, perché mi hanno esternato le loro amarezze. Il giocatore in scadenza e quello che vuole il prolungamento: questo ha rovinato il gruppo e anche le persone intorno a me. Non c’è tempo: 15 giorni fa avrei voluto dare le dimissioni ma non l’ho fatto. Lo dico a voi come alla società. Un fisioterapista e due massaggiatori sono stati aggiunti per far riabilitazioni. senza interpellarmi. Se lo fanno con Guardiola secondo voi sta zitto?”.

“Io in questa maniera non mi sento al centro del progetto, io lo giuro su mia figlia, se non vado in serie A, ci vado vicino con quei giocatori che hanno vinto i playoff. Hanno fatto 12 vittorie, di cui sei fuoricasa. Ma ora non ci sono più i presupposti. Se io ho malumore non posso lavorare. Devo portare un messaggio d’amore, io quando parlavo di Santa Rosalia dicevo il vero, era quello che mi sentivo. Se ho realizzato questo sogno, tra due mesi ora sarei stato solo uno che ha portato il Palermo in B, non con il destino che mi ha guidato. Non ho nulla contro il Palermo”.

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