Pazzini Cassano

“Palermo sogna una notte di stelle”, recitava lo striscione e la coreografia spettacolare della Curva Nord del Renzo Barbera in quel 9 maggio di 12 anni fa. Era la squadra di Delio Rossi da un lato e quella di Luigi Del Neri dall’altro. Era il Palermo di Miccoli, Bovo, Cavani e Pastore e la Sampdoria di Mannini, Cassano, Pazzini e Tissone. Il sogno si chiamava Champions League. Era a portata di mano, se solo i siciliani avessero vinto. Invece 1-1 e obiettivo svanito: nella competizione per club più bella di sempre ci entrarono i blucerchiati. Ma quella giornata resterà per sempre nella storia del club di viale del Fante: per l’atmosfera, l’ambiente, lo spettacolo in campo. Tempi lontani che qualcuno ha pensato bene di rievocare.

Pazzini e Cassano ricordano il 9 Maggio 2010: “Che anno meraviglioso…”

Sponda Sampdoria, ci ha pensato Giampaolo Pazzini a ricordare quella splendida trasferta al Renzo Barbera. L’attuale opinionista a Dazn, ha postato una storia su instagram che lo rietrae festante insieme a Cassano, Zauri e altri suoi compagni di squadra di quel tempo. Era stato proprio “il pazzo” a sbloccare quel match complicato: Mannini venne atterrato da Sirigu in area di rigore e l’arbitro non esitò a concedere il penalty. L’attaccante di Del Neri non sbagliò e spiazzò l’attuale portiere del Genoa e campione d’Europa con l’Italia di Mancini. Oggi, come 12 anni fa, la Genova blucerchiata non ha dimenticato. La storia è stata ripostata anche sui profili social da Antonio Cassano, che ha scritto: “Che anno indimenticabile…”. Da dimenticare, invece, fu per il Palermo.

La vendetta del Palermo un anno dopo

La Sampdoria si qualificò in Champions League ma la sua avventura si fermò prima della fase a gironi. Ai preliminari, furono infatti i tedeschi del Werder Brema ad eliminare Pazzini e compagni. Del Neri, nel frattempo, aveva firmato per la Juventus alla corte del diesse Giuseppe Marotta (ora all’Inter). L’anno dopo, il Palermo vendicò quel 9 maggio tragico. Era il 15 maggio 2011, la giornata sempre la 37° del campionato di Serie A. Questa volta al “Ferraris” di Genova, i padroni di casa si giocavano la permanenza in Serie A, mentre i rosanero non avevano ambizioni di classifica. Cavasin era il tecnico dei blucerchiati, ancora Delio Rossi invece sulla panchina siciliana. Al vantaggio di Miccoli al 46′ rispose Biabiany al 50′. Poi la tragedia sportiva: Pinilla segnò al minuto 86′ e condannò la Sampdoria alla retrocessione. Palombo, il capitano, pianse sotto la curva. I rosanero si presero la loro personale rivincita e l’allenatore rosanero dichiarò a fine partita: “Dovevano pensarci prima a salvarsi, noi abbiamo fatto la nostra partita”.

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