Guerra Ucraina
Traffic jams are seen as people leave the city of Kyiv, Ukraine, Thursday, Feb. 24, 2022. Russian President Vladimir Putin on Thursday announced a military operation in Ukraine and warned other countries that any attempt to interfere with the Russian action would lead to "consequences you have never seen." (AP Photo/Emilio Morenatti)

Il mondo ancora una volta, purtroppo, si ritrova a guardare in faccia la dura realtà della guerra, ma a differenza del passato, il sentimento unico è quello di porre fine a essa. Il conflitto tra Ucraina e Russia, come prevedibile che fosse, ha influito non solo sugli scenari geopolitici, ma anche su quelli culturali e sportivi. Fin dal primo giorno, ogni organo sportivo e non, si è immediatamente schierato contro la guerra. Ogni figura sportiva ha sfruttato la propria influenza, attraverso qualsiasi canale social, per denunciare gli atti commessi da Putin. In questa grande catena di persone del mondo dello sport che si espongono, c’è anche chi non si espone o non può farlo.

Guerra Ucraina: Il silenzio dello sport russo

Come è ben risaputo, la Russia sta attuando una pesante attività di censura in merito ai fatti riguardanti la Guerra in Ucraina. Proprio per questo motivo molti degli sportivi russi, pur volendo non potrebbero esporsi. Basta controllare i canali social di squadre di calcio, federazioni sportive, calciatori o altri sportivi russi, che non si troverà nulla inerente a ciò che sta accadendo.

Dall’altra parte, quella ucraina, tutti gli uomini di sport, hanno cercato di lanciare un messaggio di pace, chiedendo la fine dei conflitti. Come Malinovskyi e la sua maglia con tanto di scritta “stop war in Ukraine”, o una leggenda come Shevchenko e il suo messaggio prima del match di Coppa Italia tra Milan e Inter. Il silenzio da parte degli sportivi russi non è passato inosservato e proprio due calciatori ucraini hanno deciso di commentare ciò’: Yarmolenko e Mykolenko. I due giocatori in questione, attraverso i loro profili social, hanno accusato i loro colleghi russi di esser rimasti in silenzio senza dissociarsi dai fatti. Mykolenko soprattutto ha indirizzato il proprio messaggio a Dzyuba, attaccante della nazionale russa.

Gli uomini di sport russi che si sono esposti

Fortunatamente c’è anche chi pur essendo russo ha avuto il coraggio di esporsi, anche con dei semplici gesti. Tra i pochi spicca Aleksej Miranchuk, fantasista dell’Atalanta e compagno di squadra dell’ucraino Malinovskyi, che dopo aver segnato contro la Sampdoria non ha esultato per rispetto delle vittime della guerra. Inoltre come raccontato da Matteo Pessina, i due compagni di squadra, si sono scambiati dei gesti di affetto simbolici. Altra dimostrazione di solidarietà verso il popolo russo è arrivata da Ivan Zaytsev, pallavolista italiano, ma con genitori russi. Il gesto più grande, però, è arrivato nel tardo pomeriggio di ieri, quando Roman Abramovich, ha reso noto di voler cedere il Chelsea, Il ricavato della cessione andrà alle vittime della guerra. Un’esposizione quasi inaspettata del magnate russo, ma che fa comprendere quanto un semplice gesto, fatto dalla persona giusta, possa incidere sulle sorti di questa triste pagina di storia.

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