sannino

La morte di Maurizio Zamparini ha segnato la storia del Palermo: da ore si susseguono i messaggi di cordoglio per la scomparsa dell’ex presidente rosanero, che si è spento all’età di 80 anni dopo una breve malattia. A parlare del segno che l’imprenditore friulano ha lasciato sul club di Viale del Fante è stato Giuseppe Sannino, che in un’intervista esclusiva a Tifosipalermo.it ha rivolto parole di miele per lo storico patron.

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L’intervista di Sannino su Zamparini

Giuseppe Sannino, da poco ritornato in Italia dopo l’esperienza da allenatore in Libia, nella sua carriera ha vissuto un anno – seppure spezzettato – alla corte di Maurizio Zamparini. Era la stagione 2012/13 di Serie A e la sua squadra retrocesse in cadetteria, nonostante il ritorno proprio dell’allenatore nato ad Ottaviano nel girone di ritorno avesse riportato entusiasmo e linfa nelle ultime giornate. “Di Zamparini posso solo dire che è stato un presidente a cui io sono molto riconoscente. Ho conosciuto una persona generosa, straordinaria in tutti i sensi. E parla uno che è stato esonerato e poi richiamato! L’ho sempre rispettato perché viveva per il Palermo, aveva questo amore passionale per questa città e questa squadra. Inoltre è stato un grande conoscitore di giocatori: ricordo Grosso, Barzagli, Balzaretti, ma anche stranieri come Pastore e Dybala“.

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L’allenatore, in tal senso, ha sottolineato come la tempra di Maurizio Zamparini fosse soltanto una sfaccettatura del suo carattere. “E’ normale che venga ricordato per quello che ha esonerato il maggior numero di allenatori nella storia, però questo faceva parte del suo personaggio ed è stato voluto bene da tutti. Per i palermitani credo sia IL presidente. Quando parliamo di calciatori, molti di quelli che hanno giocato in Nazionale sono passati da Palermo, e anche sotto l’aspetto tecnico è stato un precursore“.

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È per queste ragioni che, nonostante qualche attrito, Giuseppe Sannino non può che tesserne le lodi: “Io con lui ho avuto un rapporto iniziale bellissimo, sino a quando abbiamo giocato in un certo modo. Amando la sua squadra, e Palermo, ad un certo punto ha creduto che io non potessi essere in quel momento la persona giusta per il posto in cui mi trovavo. Poi in quell’anno ha cambiato 4 allenatori tra cui Gasperini, Malesani. In seguito sono ritornato sulla panchina e devo dire che è stata una persona completamente diversa nei miei confronti. Me lo porto nel cuore: davvero generoso, gli ho voluto bene. Posso solo parlare bene del Presidente”.

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