Silvio Baldini, il nuovo tecnico dei rosanero, è intervenuto in studio alla trasmissione “Studio Stadio” di Tgs. L’allenatore ha fatto il punto sulla situazione attuale, parlando anche della sua esperienza professionale, della sua filosofia di calcio e di quello che si aspetta dalla squadra e dal campionato. Il Palermo, infatti, tra poco più di una settimana si troverà ad affrontare il Catanzaro in trasferta, dopo un lungo stop e una squadra travolta dal Covid.

Le dichiarazioni di Baldini

L’allenatore dei rosanero ha parlato del periodo particolare legato al Covid e del modo in cui è stata affrontata la situazione: “Ogni due giorni ho sempre chiamato tutti i giocatori in quarantena per sentire come andava. Anche Marco Petrucci, nostro preparatore, li seguiva. Devi fargli capire che sei vicino a loro, che sei interessato a come stanno, perché tutti vanno trattati allo stesso modo. Noi abbiamo fatto le cose previste da protocollo. Durante i pranzi tenevano la mascherina. Sono tutti con la terza dose”.

Silvio Baldini è tornato a commentare anche la sua precedente avventura sulla panchina palermitana:La mia carriera da allenatore è stata danneggiata dalla prima parentesi a Palermo. Quando con la tua musa perdi questo rapporto, non riesci più a tirare fuori quella parte creativa di te stesso, quell’ingaggio economico così importante mi ha tolto poi la soddisfazione di pensare al calcio come una passione viscerale. La fede di una persona non la misuri solamente per certe cose, la misuri se tu sei sempre lo stesso, indipendentemente da dove ti trovi. Quei soldi mi avevano fatto cambiare interiormente”.

Facendo anche un confronto con le sue ultime esperienze e con i prossimi impegni: “Alla Carrarese non mi pagavano, mentre a Palermo mi pagano. Prima in trasferta? Non cambia nulla per me. C’è adrenalina per Catanzaro, perché il risultato conta ma l’importante è esserci. Cercare cosa fanno gli altri, non ti concentri su quello che hai e non rendi al 100%. Capire che il proprio potenziale c’è, non bisogna pensare ad altri. Se racconto tutto quello che succede metto le mane avanti ed è finita. Non bisogna farlo”.

Ma ora si parla di un nuovo Palermo che ha delle mire diverse: “Obiettivo? Non dobbiamo pensare a dove arrivare in classifica, ma solo a esprimere il nostro potenziale. Bisogna eliminare le interferenze che diminuiscono il potenziale. Se il nostro potenziale è 10 bisogna esprimersi da 10. La vita dell’atleta è vivere il tuo mestiere, che ti deve far sentire realizzato. Deve essere una routine, non una regola. Parlare di numeri, vuol dire parlare di scuse. Non ho paura di dire dove può arrivare il Palermo, ma non faccio il cartomante!

Di conseguenza si è tornato a discutere del rendimento dei rosanero tra le trasferte e le partite in casa: “Ho notato il problema, o meglio me lo ha fatto notare il direttore. Io ho subito proposto il mental coach, perché a Carrara l’ho conosciuto ed è stato in grado di aiutare le persone con delle tecniche. Serve per avere maggiore fiducia e autostima, dà degli strumenti al di fuori del gioco del calcio. Serve a capire che la mente è uno strumento fondamentale”

Silvio Baldini ha inoltre sottolineato come possibili successi possano portare nuovo entusiasmo alla piazza: I tifosi hanno bisogno di risultati, se vince l’entusiasmo espode, deve vedere che la squadra primeggiare. Per far quello bisogna concentrarsi e tutti si aspettano questo dal Palermo” 

Infine un piccolo appunto sulla patrona della città che da sempre è un simbolo anche per i calciatori e la squadra: “Santa Rosalia? Monte pellegrino rimane un luogo molto affascinante, perché domina Palermo e trovi un posto per riflettere.”

LEGGI ANCHE 

Palermo, Baldini accolto a Marineo: pranzo con vino e amichevole all’orizzonte

Palermo, in 17 a disposizione. E si può pensare ai ballottaggi

SEGUICI SU FACEBOOK | INSTAGRAM | TWITTER

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui