Palermo

A metà del viaggio con un 3° posto e nessuna identità. Il “Mondano” Filippi ha costruito una squadra a sua immagine e somiglianza: cattiva, non elegantissima, ma efficace. E quando ormai sta per iniziare il girone di ritorno, sempre più complicato solitamente, “efficace” è il termine che più si addice a questa rosa e a questi uomini. Pur avendo conquistato solo 9 punti in trasferta, questo Palermo è insomma al 3° posto del Girone C. Strano, ma vero. Ma soprattutto lo è senza una vera e propria identità di gioco. Lo conferma l’atteggiamento aggressivo tra le mura del Barbera e quello “zoppiccante” in trasferta. Una doppia personalità, che non può fare bene alla squadra e che non potrà di certo far sperare in una promozione diretta.

Un terzo posto di cui ritenersi fortunati?

Posto questo “deficit”, si potrebbe pure dire che il terzo posto sia un risultato “fortunoso”. O comunque, che il Palermo, per come gioca, potrebbe stare più giù. Una serie di fattori, comunque (compresi i tanti meriti caratteriali che a questa squadra vanno comunque riconosciuti), hanno concorso perchè i rosanero oggi si trovino al terzo gradino del girone C. Di sicuro, ha influito anche il ritardo di molte big come l’Avellino e il Catanzaro, che stanno però risalendo la china: i calabresi, ad esempio, sono a -1 dai siciliani. Tutti segnali d’allarme che devono preoccupare mister Filippi.

L’andazzo camaleontico

Insomma continuando con questo andazzo camaleontico (salvo quei 6 risultati utili consecutivi) la squadra di Dario Mirri rischia pure di sprofondare dietro le prime 4 posizioni. E lì sarebbero guai grossi, perchè questa rosa ha il potenziale per arrivare minimo tra le prime 4. A quel punto la classifica non sarebbe più in linea con il valore dei giocatori a disposizione.

Senza identità dove si può arrivare?

Dove si arriva davvero senza identità? Se a metà del viaggio, il Palermo si ritrova comunque al 3° posto, significa che in questa categoria potrebbero pure bastare tutte le componenti che oggi “trattengono” il Palermo nelle posizioni di vertice: aggressività, cinismo, tenacia, fortuna. A proposito di fortuna, contro il Bari non è bastata neanche quella. Al 43′ l’espulsione di Terranova aveva infatti spostato gli equilibri della gara, ma la banda di Filippi non è riuscita, questa volta, ad azzannare la partita a proprio favore, come invece era riuscita a fare in molte altre occasioni.

Forse basta una dote per restare in alto

Eppure, proprio quell’espulsione, siamo convinti, oggi concede dolcemente al Palermo quel punto in più in classifica (un regalo di Natale anticipato). In 11 contro 11 era infatti un Bari dominante, che stava letteralmente facendo girare a vuoto la squadra di casa e che, con ogni probabilità, avrebbe ottenuto l’intera posta in palio. Ecco, forse la poca eleganza di questa categoria, permette che basti sfruttare gli errori dell’avversario, per essere tra le prime della classe. Non resta che chiudere bene l’anno e sperare in uno o due colpi importanti a gennaio. Filippi li ha chiesti apertamente per “insidiare il Bari” (sono state le sue parole).

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3 Commenti

  1. La squadra non ha mai avuto un idea di gioco, le vittorie sono arrivate per episodi e giocate dei singoli.
    E’ vergognoso aver fatto solo 2 punti su un totale di 9 con picerno, messina e monterosi

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