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Derby – Claudio Ranieri: “Catania e Palermo palestre di vita e di calcio”

Nel giorno del derby il tecnico del Watford parla della Premier e della propria crescita avvenuta in Sicilia.
Non ha senso il fatto che queste due grandi città siano in serie C ma è inutile piangere sul latte versato. L’Isola dovrebbe avere almeno due club in A.

Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola.

L’articolo di Salvatore Geraci ricorda l’impresa di Claudio Ranieri, che cinque anni fa ha vinto la Premier League con un club che aveva al massimo l’ambizione di salvarsi. Oggi il mister ex Inter allena il Watford, a settant’anni. Oltre ad esser un ottimo allenatore, Ranieri è stato anche un difensore di Palermo e Catania. Due squadre che si sfideranno oggi in un derby molto sentito da ambedue le piazze. Lo stesso allenatore racconta al quotidiano come il primo trasferimento fu quello verso gli etnei, una scelta definita da lui stesso “felice”. Era una formazione che poteva vantare giocatori del calibro di Sorrentino, Mastalli, Cantarutti, Morra e un tecnico come Gianni di Marzio, già nel passato di Ranieri con la maglia del Catanzaro. Con la promozione in A, ottenuta contro il Como di Burgnich e la Cremonese di Vialli, le strade tra i rossazzurri e il mister romano si separarono.

Col Palermo invece ci fu l’ultima avventura da giocatore, durata appena una stagione e mezza. Eppure ci fu un’altra promozione, dalla C alla B, che venne resa ancor più complicata dall’assassinio del presidente Parisi, che portò all’estromissione la compagine l’anno seguente. Ranieri ricorda anche che in panchina vi era Rosati, poi deceduto per via di un male incurabile. Il direttore sportivo era Bronzetti, il quale riuscì a portare sotto l’ombra di Montepellegrino alcuni elementi di esperienza, oltre che giovani promesse come De Vitis, Maiellaro e Bigliardi. Ranieri sottolinea come gli dispiacque del fallimento sopraggiunto l’estate successiva, e di come fu l’ultimo ad andarsene. La Sicilia gli aveva permesso di scoprire la bellezza di una terra nuova e la difficoltà di una categoria come la Serie C, che lui stesso definisce come una “palestra per qualunque allenatore”.

Con Zamparini, in tempi più recenti, vi fu la possibilità di rivedere Ranieri lottare per i colori rosanero: tuttavia, rifiutò. Lo stesso tecnico ha spiegato che probabilmente nel 2005 aveva altre offerte e non se la sentiva di impegnarsi con l’ex patron del Palermo. “Forse avevo un’altra proposta e volevo aspettare prima di legarmi a lui. Zamparini ha portato campioni, considerazione e l’Europa, anche se poi è finita come sappiamo. Non sempre è facile pescare ragazzi d’oro, venderli e rimpiazzarli. Ma il presidente che verrà ricordato a lungo sarà Renzo Barbera, persona squisita che ho avuto la fortuna di conoscere e che rappresentava quell’umanità che oggi non esiste più”, ha detto Ranieri.

Passando a tempi più vicini ai giorni nostri, il mister ex Sampdoria ha raccontato come la situazione del calcio siciliano sia pericolante perché mancano imprenditori e gestioni attente. Il Palermo però, a detta di Ranieri, sembra sul binario giusto. Invece il Catania deve risolvere i suoi problemi debitori prima di rialzarsi in piedi. In conclusione un pronostico sul derby: “Le due città, in C, sono un nonsense. Però, inutile piangere sul latte versato, piuttosto è vero che la Sicilia dovrebbe avere almeno due club in A. Lo meriterebbe. Impossibile fare pronostici, sono sempre partite speciali. Preferisco una frase scontata: mi auguro che sia una bella partita e che vinca il migliore”.

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