A Potenza, contro il Picerno, per ottenere la 4° vittoria consecutiva e il 7° risultato utile consecutivo. E per rispondere al Bari, ieri vincente in casa contro il Latina (3-1). I rosa, però, sono quelli vecchio stampo da trasferta e sono poco pungenti negli ultimi 20 metri: un po’ di imprecisione, tanto nervosismo e anche una sbavatura difensiva, quella che è costata il gol di Reginaldo per il vantaggio dei padroni di casa.

Primo tempo scorbutico

Il primo tempo al “Donato Curcio” è stato scorbutico da entrambe le parti, anche se i rosanero hanno dato più ritmo alle proprie trame offensive, senza pungere particolarmente. Tanti cross in mezzo, ma non tantissima precisione. Tante potenziali occasioni, ma nessuna parata, alla fine, da parte dell’estremo difensore avversario. Di diverso, rispetto alle altre trasferte (deludenti per lo più), c’è stata la consapevolezza fino alla fine di poterla recuperare, visibile nell’aggressione sul portatore di palla avversario e in un baricentro altissimo praticamente per tutta la partita (salvo la concessione di alcune ripartenze non pericolose).

Valzer dei cambi, ma niente frutti

Nel secondo tempo, è partito il valzer dei cambi. Filippi ha cambiato prima Fella per Soleri, poi Luperini per Odjer e infine Silipo per Dall’Oglio passando al 3-4-1-2, il modulo utilizzato dal Palermo fino a qualche settimana fa. Le occasioni si contano col contagoccie, i rosa sono entrati col piglio sbagliato nei primi 2 minuti del secondo tempo, poi hanno ripreso campo senza creare tantissimo. L’occasione più ghiotta dei primi 20 minuti della seconda frazione è quella capitata sui piedi di Soleri (5 gol in campionato) che calcia da posizione defilata ma trova l’opposizione di Viscovo.

Come spesso è capitato nelle precedenti trasferte, la squadra di Filippi si è disunita col passare del tempo: sono venute meno le distanze tra i reparti e anche un po’ di stanchezza, nel finale, ha tolto un po’ di qualità nell’impostazione dal basso. Al 74′ è stato Pitarresi (palermitano di nascita) a sfiorare il gol con un bella conslusione al volo dal limite dell’area. In generale, i rosanero hanno rischiato qualcosa di troppo nella seconda frazione e hanno sofferto terribilmente la fisicità e la tecnica di Reginaldo, autore del gol del vantaggio. Nei minuti finali Filippi si è giocato il tutto per tutto con l’ingresso in campo di Floriano, ma nulla è cambiato. Tante situazione pericolose nel finale, ma mai nessuna vera parata da parte Viscovo, che nel finale si trasforma in attore e si butta 3 volte a terra conquistando almeno 5 minuti a proprio favore.

Niente drammi, scivolone al 3° posto

Il risultato, non cambierà più. I rosanero perdono una partita che avrebbero dovuto vincere. Non è un dramma, il Palermo non era una squadra da primo posto prima e non lo è adesso, ancor di più. Pagata la troppa frenesia, il troppo nervosismo nel finale che ha portato all’espulsione di Marconi (per doppia ammonizione). L’avversario non è stato sottovalutato ma i siciliani hanno creduto di essere la vera antagonista del Bari capolista. Non è assolutamente vero. L’antagonista del Bari è il Bari stesso. Il Palermo è comunque 3°, un passo falso che ci può anche stare, ma che fa tanto male. Adesso sarà importante rialzarsi in fretta.

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1 commento

  1. Brutta sconfitta, oggi era importante vincere, adesso bisogna pensare subito alla prossima.
    Peggiore in campo De Rose.

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