Conmebol e i 25 minuti: i motivi della proposta e la risposta dell’IFAB
Sebbene il calcio abbia più di 150 anni, nella sua lunga vita ha subito poche modifiche. Per rimanere al passo coi tempi, però, qualche cambiamento è stato fatto, alle volte temporaneo (golden gol) o permanente come la VAR e la Goal line technology.
La proposta che invece è stata presentata dalla Conmebol ha poco a che vedere con le dinamiche di campo. La federazione calcistica sudamericana, infatti, ha proposto l’aumento dei minuti di pausa tra il primo e il secondo tempo. Si passerebbe così dagli attuali 15 minuti a 25.
Inizialmente la proposta faceva pensare ad un aiuto per i calciatori, che giocando tante partite avrebbero del tempo in più per riposarsi. I motivi in realtà sono altri: questioni pubblicitarie! L’idea, infatti, è quella di aumentare gli introiti derivanti dalle partnership di questo genere grazie ad un intervallo prolungato, stile Super Bowl, con spot pagati profumatamente.
Il comunicato ufficiale
L’IFAB (International Football Association Board) tuttavia ha dato la sua sentenza negativa attraverso un comunicato ufficiale. “Il Consiglio di amministrazione dell’IFAB ha discusso una recente proposta di considerare un aumento dell’intervallo a metà partita da 15 a 25 minuti. Diversi membri hanno condiviso le loro preoccupazioni, in particolare per quanto riguarda il potenziale impatto negativo sul benessere e sulla sicurezza dei giocatori derivante da un periodo di inattività più lungo. È stato deciso su questa base che questa proposta non venga accolta”.
Ecco così che momentaneamente viene messo un punto sulla questione, ma quello che emerge è come le proposte di questi anni abbiano spinto il calcio ad aggiornarsi sempre più. Dalla Super Lega all’intervallo di 25 minuti, queste idee hanno un unico comune denominatore: fare più soldi possibili.
Articolo a cura di Dario Correnti
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