Teramo

Non finiscono le vicende giudiziarie riguardanti il Teramo Calcio. Già nel 2015 il club abruzzese si rese protagonista di spiacevoli eventi inerenti alla promozione in Serie B. La dirigenza, difatti, aveva corrotto la squadra avversaria per comprare la gara promozione. Quell’anno vi furono diverse condanne per l’allora presidente Campitelli e il direttore sportivo Di Giuseppe. A seguito di tali eventi, la FIGC decise di escludere dai campionati professionistici i biancorossi, che furono costretti a ricominciare dalla Serie D.

Da quel 2015 sono passati 6 anni e adesso vi sono nuovi guai in vista per il Teramo. Secondo quanto riporta Il Messaggero infatti i nuovi proprietari del club abruzzese, Davide e Mario Ciaccia, sarebbero in stato di fermo. I fratelli, a quanto si apprende, sono indagati nell’ambito di una inchiesta per associazione a delinquere, finalizzata alla truffa ai danni dello Stato. Le indagini sono dirette dalle Fiamme gialle di Roma, coordinate dalla locale procura. Pare che a fronte di tale inchiesta sia stato posto sotto sequestro anche il 60 per cento delle quote della società di calcio in mano ai due.

In base a quanto riporta il quotidiano, nel dettaglio, le accuse a vario titolo sarebbero: associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato, riciclaggio, autoriciclaggio e intestazione fittizia. Le accuse sono mosse dalla Procura di Roma. Davide Ciaccia è stato fermato proprio nella città di Teramo, mentre soggiornava in albergo. Lì sono giunti i finanzieri del comando provinciale, guidato dal colonnello Gianfranco Lucignani.

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