Palermo

Il Palermo vince e convince. Allora non avevamo torto quando …

Allora non avevamo torto quando dicevamo che era una buona squadra. Non avevamo le allucinazioni o le traveggole. Anche dopo magri risultati o la scoppola con la Turris, contro tutto e tutti continuavamo a ripetere il nostro ritornello e cioè che questa squadra non era male anzi che era una buona squadra che poteva lottare per la vetta. E ad  onor del vero dicevamo pure che magari non era una corazzata tritasassi in grado di uccidere il campionato ma di giocarsela alla pari fino alla fine.

Oggi  i risultati dell’ultimo mese sembrano darci ragione ma quest’ ultimo è un aspetto di poco  conto. Quello che importa è che il Palermo finalmente vince e convince perché ieri con la Paganese s’è vista la migliore prestazione stagionale. Una prestazione insomma convincente anche sotto il profilo del gioco e non solo del risultato. Allora non avevamo torto quando sollevavamo qualche piccolo appunto sulle scelte del tecnico che si accaniva nell’adattare i giocatori al modulo e non viceversa.

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Una squadra che riesce a coprire meglio la difesa, robusta a centrocampo dove ognuno finalmente sembra essere messo al posto giusto. Con il conseguente miglioramento delle prestazioni. Ma quello che traspare  è anche un fatto importante: la squadra sembra divertirsi. Giocare con più allegria e spensieratezza. Certo i risultati aiutano a lavorare e giocare con più serenità, ma l’impressione generale è di una squadra compatta. E finalmente anche sui social c’è un po’ più silenzio…

Adesso il tecnico, che ha avuto l’umiltà di ritornare sui suoi passi e sposare un modulo più consono alle caratteristiche dei giocatori, dovrà essere bravo anzi bravissimo nella gestione dello spogliatoio. Perché la squadra ha trovato il suo equilibrio con questa formazione che deve diventare la formazione base su cui operare solo piccoli interventi e non stravolgimenti frutti di voli pindarici che ogni tanto caratterizzano gli allenatori di tutto il mondo.

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Filippi dovrà essere bravo a spegnere eventuali piccoli focolai di malcontento. Perché inevitabilmente ogni domenica qualcuno dovrà restare in panchina e dovrà farlo senza fare bizze, capricci o musi lunghi. Insomma i giocatori dovranno ragionare da squadra e non guardare solo al piccolo personale orticello. Perché compatti e uniti verso un unico obiettivo, si vincono i campionati. Sia se si parte dalla panchina che con la maglia da titolare.

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1 commento

  1. Da settimane si insisteva con Filippi per rinforzare il centrocampo con un uomo in più. Si vedevano le difficoltà in quella zona con la squadra spaccata in due. Peccato non averci pensato prima .

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