Il rapporto tra Govanni Soncin e Bruno Tedino è sempre stato molto stretto, visto che il primo è stato allenato dal secondo nel 2000 a Pordenone e da quel momento è nata una lunga amicizia. A testimonianza di ciò, una lunga intervista rilasciata al Messaggero Veneto dall’ex centrocampista in cui parla del suo vecchio allenatore, adesso in forza proprio al Pordenone. Tedino è stato chiamato a salvare i neroverdi, dopo un avvio di stagione tutt’altro che esaltante, che li ha portati all’ultimo posto in classifica in solitaria. Le parole di Soncin: “Tedino può salvare la squadra, perché già 20 anni fa aveva idee da categoria superiore”. Dichiarazioni chiarissime, che lasciano intendere la grande fiducia riposta da Soncin verso quell’allenatore che tanto gli aveva insegnato, seppur nell’ultimo scampolo di carriera.
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SONCIN: “TEDINO HA OCCHIO PER IL TALENTO, È UN INNOVATIVO”
Interrogato proprio sulle metodologie di allenamento di Tedino di ben vent’anni fa, Soncin ha raccontato tutto di quell’esperienza: “Avevo appena conquistato la promozione in B con il Cittadella. Mi rimisi in gioco: mi aveva colpito il progetto del club neroverde. Infatti in due stagioni siamo saliti tra i professionisti. Ci andammo vicino già al primo anno, quello con Tedino in panchina. Giocavamo un grande calcio. Tedino è un innovativo. Non snaturava i giocatori, sapeva esaltare le loro caratteristiche. E aveva un grandissimo occhio per individuare gli elementi di talento. Seppe scoprire Reginaldo, Barreto e anche Poli. Da Tedino ho imparato molto cose. Secondo me, in carriera ha raccolto meno di quello che merita“.
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