Il Palermo recita su più copioni, Filippi insegue la B con tre moduli
I rosanero nelle ultime settimane, sono stati in grado di cambiare il proprio schieramento per ben 3 volte. E lo hanno fatto in maniera egregia. Nell’edizione odierna del Giornale di Sicilia, Benedetto Giardina, spiega come nelle ultime giornate il Palermo abbia provato prima il 4-3-1-2, poi il 3-4-2-1 e infine il 3-5-2. Basta “integralismo” tattico.
Le tattiche di mister Filippi
La squadra di mister Filippi risulta essere una squadra “camaleontica”, che si prende il secondo posto, ed ha più soluzioni tattiche. In queste ultime giornate a portare al successo le aquile rosanero è stato proprio il 4-3-1-2. Cambiano i moduli ma non la solfa: rimanere alti, compatti e aiutarsi. Grande duttilità da parte di tutti i giocatori: Dall’Oglio ne è un esempio. Se in precedenza l’ex Catania ha giocato sulla trequarti, ad Andria è stato posizionato da interno nel centrocampo del Palermo, con De Rose e Odjer in mediana. Dunque in campo un vero e proprio 3-5-2, che contro la Fidelis ha portato, sul piano dell’uno contro uno, ad vincere tutti i contrasti. Dall’Oglio, seppur chiamato ad un compito differente, si è fatto notare con soluzioni da fuori. In partite bloccate come quelle di domenica, il tiro dalla distanza a volte risulta decisivo.
La difesa a 4
Al ‘Degli Ulivi’ di Andria, il Palermo avrebbe potuto cambiare il proprio modulo. Il 3-4-2-1 sarebbe potuto essere un esempio, proprio come a Catanzaro. Contro la Fidelis la linea mediana ha consentito di dettare in qualsiasi momento il ritmo di gioco più adatto. Il ritorno alla difesa a 3, invece, non è stato così traumatico come in passato. Il tecnico di Partinico, ormai, sembra non disdegnare più la difesa costituita da 4 giocatori. La partita contro l’Avellino ne è un esempio. Il mister ha dunque inserito diverse varianti del modulo, tutte non nocive per la solidità e la sicurezza della squadra e dei tifosi. Aver inserito delle varianti, però, non significa privare la squadra di questa
certezza.
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